Dopo i disastri compiuti da Eta nell’America centrale, dove ha causato la morte di almeno 251 persone, l’oceano Atlantico ha da poco dato vita al ventinovesimo ciclone tropicale del 2020, superando ogni record storico. Eta era stato il ventottesimo ciclone tropicale (erroneamente definito 29esimo per diversi giorni), ma ci ha pensato Theta a stravolgere ogni record superando addirittura il 2005.
Il ciclone tropicale Theta (ennesima lettera dell’alfabeto greco che mai era stata utilizzata prima d’ora per la nomenclatura dei cicloni) si è formato in pieno Atlantico, un po’ più a nord della solita fascia a ridosso dell’equatore dove prendono vita i cicloni tropicali. Questo fattore risulterà determinante nell’evoluzione e nella traiettoria di Theta: essendo formatosi più a nord del normale, il ciclone non si muoverà in seno alle correnti equatoriali che l’avrebbero poi portato nei Caraibi. Al contrario dei suoi simili, Theta si muoverà verso nord-est, ovvero verso le isole Azzorre e l’Europa sud-occidentale.
Theta è ora una tempesta tropicale, ovvero un ciclone con venti medi compresi tra i 60 e 80 km/h, nubi a spirale non molto definitiva e forti piogge. Questo ciclone si potenzierà gradualmente nelle prossime ore e potrebbe sfiorare le isole Azzorre nel prosieguo di settimana.
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A cura di Raffaele Laricchia
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