In alcuni paesi sono già operativi e potrebbero arrivare presto anche da noi: parliamo dei cani “anti Covid”, esemplari addestrati in grado di fiutare persone che hanno contratto il Coronavirus.
Secondo uno studio riportato da “Il Messaggero”, i cani avrebbero “un’affidabilità del 95 per cento, simile o addirittura superiore a quella garantita dai tamponi molecolari”. I tempi per avere anche nel nostro Paese un’unità ben addestrata di questi animali potrebbero essere piuttosto brevi, anche se non ci sono certezze. Il progetto è in mano all’Onlus MDDI (Medical Detection Dogs Italy). “Ad Hannover – ha detto il direttore tecnico Aldo La Spina – hanno addestrato cani in 5-6 settimane e non è detto che anche noi non possiamo avere i cani pronti nel giro di un mese”.
Cani anti Covid sono già adoperati in Finlandia, ad esempio all’aeroporto di Helsinki. Il progetto è portato avanti in via sperimentale dall’università della capitale finlandese. Anche in Francia il gruppo di cani del progetto francese Nosais-Covid-19, avviato in primavera, è operativo e dieci di loro vengono usati sul territorio nazionale. “L’olfatto dei cani è incredibile, già li usiamo per scoprire e individuare i tumori, con una percentuale di successo del 95 per cento – ha spiegato il direttore La Spina. Noi siamo in grado di addestrare dei cani anti Covid, in grado di riconoscere anche gli asintomatici. Ci vorrebbe più o meno qualche settimana di preparazione”.
Stando a quanto avviene nell’aeroporto di Helsinki, il test dura meno di un minuto. Non occorre prelievo di saliva tramite tampone ma il cane annusa semplicemente un campione di sudore dell’individuo. Essendo addestrati a riconoscere l’odore del virus dai campioni di sudore o urina, in caso di positività l’animale emetterà un verso specifico, mentre di fronte ad un campione negativo il cane non avrà alcun tipo di reazione e passerà a quello successivo. In caso di esito positivo, il passeggero viene portato in un’altra area dello scalo per essere sottoposto a tampone gratuitamente, per confermare il primo “test” effettuato dal cane.
A cura di Francesco Ladisa
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