Gelo siberiano sempre più intenso tra Russia e Scandinavia. Quasi 50 gradi di differenza tra Italia e Russia. Il gelo arriverà nel Mediterraneo?
Il tanto decantato gelo siberiano, ormai presente nei nostri articoli dalla metà di gennaio, continua ad affluire e ad intensificarsi su tutta l’Europa nord-orientale e si appresta ora ad invadere anche Polonia, Danimarca e Gran Bretagna. Le temperature al suolo sono davvero proibitive sui Paesi Baltici, Scandinavia e Russia europea, come logico che sia quando abbiamo a che fare con il gelo continentale: i valori minimi raggiungono i -25/-30°C con grande facilità me questi si interrompono bruscamente a ridosso di Germania, Ungheria, Romania ed ovviamente il Mediterraneo.
Sull’Europa meridionale, infatti, aleggia ancora l’alta pressione africana col suo carico di aria mite che ha fatto schizzare le temperature a tratti oltre i 20°C.
Insomma l’Europa al momento è letteralmente divisa in due: da un lato troviamo il gelo siberiano, dall’altro il tepore primaverile: in poco meno di 2000 km (dal sud Italia alla Russia europea) ci sono quasi 50 gradi di differenza!
GELO SIBERIANO MINA VAGANTE | Gli effetti di questo vasto serbatoio di aria gelida presente sul nord-est europeo avrà effetti molto importanti nel prosieguo di febbraio in tutto il Vecchio Continente.
Di ora in ora aumentano le possibilità che l’aria gelida possa innescare un rallentamento delle intense correnti atlantiche, favorendo l’elevazione dell’anticiclone delle Azzorre su Gran Bretagna e a seguire anche Scandinavia entro metà febbraio.
Ciò permetterebbe la discesa di una parte di quell’aria gelida, presente proprio tra Scandinavia e Russia, sin verso i Balcani e a seguire sull’Italia, specie quella centro-meridionale.
Per il momento si tratta solo di ipotesi ma già nelle prossime 48 ore lo scenario sarà molto più chiaro e delineato.
Una cosa è certa: l’inverno non è assolutamente terminato.
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A cura di Raffaele Laricchia
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