Aumenta il rischio valanghe in Appennino, aria mite in arrivo e manto nevoso instabile. Grossa frattura sul monte Crepacuore.
L’aria mite nordafricana in arrivo nel Mediterraneo sta provocando un diffuso e marcato aumento delle temperature su tutta Italia, ma in maniera particolare sul centro-sud e sui monti. In Appennino le temperature sono salite vertiginosamente tanto da portarsi sopra lo zero anche sulle vette oltre i 2000 metri di altitudine. A quote di 1500 metri si registrano temperature vicine ai +10°C, ovvero valori esagerati per l’ultima decade di febbraio.
Questo aumento delle temperature ha effetti devastanti sulla neve presente in montagna, soprattutto su quella caduta recentemente (attorno a metà febbraio) non ancora molto stabilizzatasi.
Con queste condizioni il rischio valanghe sale vertiginosamente sull’Appennino centro-meridionale tra lunedì 22 e venerdì 26, come annunciato da MeteoMont, ente di monitoraggio valanghivo:
” GRADO DI PERICOLO: DA MODERATO 2 A MARCATO 3. PERICOLO IN AUMENTO PER RIALZO TERMICO.
TIPO DI PERICOLO: NEVE BAGNATA – SITUAZIONE PRIMAVERILE.
IL MANTO NEVOSO SI UMIDIFICA VELOCEMENTE NEL CORSO DELLA GIORNATA.
Croste da fusione e rigelo portanti e non portanti su strati più compatti e consolidati e croste da fusione e rigelo inglobate.
Il manto nevoso è in generale moderatamente consolidato solo su alcuni pendii ripidi. In generale, il grado del pericolo è “Moderato 2”, sale a “marcato 3” nelle ore più calde della giornata a causa del sensibile rialzo termico. “
Rischio valanga elevato sul Monte Crepacuore, in Abruzzo, come evidenziato da alcune foto scattate da Davide Ferranti. Nel manto nevoso del monte è presente una lunga frattura che nei prossimi giorni potrebbe ingrandirsi sino a dar vita ad una valanga. Il nuovo pericolo valanghivo arriva a distanza di pochi giorni dal ritrovamento di tutti gli escursionisti dispersi dopo le valanghe di gennaio.
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A cura di Raffaele Laricchia
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