Notizie estremamente positive nella lotta al Coronavirus arrivano da Israele, come noto il paese che ha somministrato il maggior numero di vaccini (oltre il 50% ha già ricevuto entrambe le dosi).
In uno studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista The New England Journal of Medicine (Nejm) è stato analizzato l’effetto della vaccinazione di massa a partire da fine Dicembre 2020 fino al 1° febbraio 2021 con il vaccino BionTech-Pfizer. I dati emersi dall’analisi di un ampio campione di popolazione confermano grosso modo le aspettative basate sui primi test condotti dalla casa farmaceutica circa l’elevata efficacia del vaccino contro la malattia indotta dal Covid, ma sono molto incoraggianti anche per quanto concerne la protezione dall’infezione, su cui vi erano i maggiori dubbi.
Gli esperti hanno analizzato l’effetto del vaccino dopo la prima e dopo la seconda dose valutando la protezione da malattia, ospedalizzazione e morte, infine anche dall’infezione. I dati sono frutto dell’analisi di due gruppi (vaccinati e non vaccinati) composti da quasi 600 mila persone.
I risultati dello studio dimostrano che il vaccino protegge dall’infezione al 46% con la prima dose (nei giovani addirittura il 64%) e al 92% con la seconda; dalla malattia al 57% (prima dose) e al 94% (seconda dose); dall’ospedalizzazione al 74% (prima dose) e all’87% (seconda dose); dalla malattia grave al 62% (prima dose) e al 92% (seconda dose). L’efficacia nel prevenire la morte è stata valutata solo dopo la prima dose perché il tempo di osservazione non è stato sufficiente per evidenziare l’impatto della seconda dose, ed è del 72% (presumibilmente sarà ben superiore al 90% con la seconda dose).
Un aspetto importante è che i risultati ottenuti sono simili per tutte le classi di età analizzate e solo leggermente inferiori nei pazienti con patologie e fattori di rischio multipli, confermando quindi un alto livello di efficacia in tutti i gruppi di età, compresi gli anziani. Infine, l’efficacia del vaccino nel prevenire l’infezione asintomatica è precoce, con diminuzioni del 52% dopo 2-3 settimane dalla prima dose, e addirittura del 90% a 7 o più giorni dalla seconda dose. Nel periodo dello studio l’80% delle infezioni in Israele erano dovute alla variante inglese B.1.1.7, dimostrando che il vaccino BionTech-Pfizer fornisce una protezione ottimale anche contro questa variante.
Questo studio fornisce quindi tre indicazioni fondamentali:
1. Il vaccino BionTech-Pfizer protegge con grande efficacia sia dall’infezione che dalla malattia. Ora sappiamo per certo di avere un’arma formidabile per sconfiggere la pandemia tramite una vaccinazione di massa;
2. La somministrazione della seconda dose permette di raggiungere l’effetto massimale sulla prevenzione sia dell’infezione che della malattia con le sue conseguenze più pericolose quali ospedalizzazione e morte;
3. L’utilizzo di questo vaccino quando somministrato alla popolazione più giovane può limitare la circolazione del virus con grande efficacia, proteggendo i soggetti più anziani e quelli a rischio non solo direttamente, ma anche indirettamente.
A cura di Francesco Ladisa