Marzo senza gran freddo e neve, più probabili colpi di coda dell’inverno ad Aprile

by Raffaele Laricchia
2 Marzo 2021 - 21:13

Il grande freddo lontano dall’Italia nel mese di marzo, dominerà l’Atlantico. Clamorosi colpi di coda d’inverno ad aprile?

Siamo all’inizio della primavera meteorologica e a 18 giorni dall’equinozio di primavera, ma ci sono già degli elementi importanti che possono dirci, a grandi linee, quali saranno i movimenti generali delle masse d’aria nell’emisfero boreale.
In questo articolo ci concentreremo principalmente nei mesi di marzo e aprile, ovvero i primi due della primavera ma che spesso nascondono molte insidie e residue ondate di freddo e neve.

Il classico “marzo pazzo” quest’anno potrebbe non concretizzarsi a pieno e addirittura potrebbe scambiarsi di ruolo col mese di aprile. Con questo vogliamo dire che paradossalmente sarà più facile assistere a importanti sbalzi termici e all’arrivo di intense ondate di freddo nel mese di aprile piuttosto che nel corso di marzo. Ora cercheremo di capire il motivo di questa possibile tendenza.

MARZO SENZA GRANDE FREDDO | Come già vi abbiamo spiegato nella nostra tendenza per la primavera 2021, in queste ore siamo alle prese con un rinforzo del vortice polare (la grande bassa pressione gelida che ruota sul polo nord e che governa l’andamento meteorologico nel nostro emisfero). Addirittura il vortice polare situato in stratosfera sta subendo un netto raffreddamento ed un rinforzo notevole, nonostante ci troviamo a inizio marzo. Questo suo rinforzo sarà determinante per l’evoluzione meteorologica in Europa nel corso delle prossime 2-3 settimane: le correnti atlantiche si rafforzeranno e manterranno ben lontano il gelo (praticamente resterà relegato sulla Russia e in Siberia) e a più riprese potranno presentarsi in Italia portando freddo leggero, piogge e vento. Queste perturbazioni saranno alternate a momenti più miti e stabili, ma probabilmente senza eccessi estremi verso il caldo.
Dunque le possibilità di ondate di freddo serie, capaci di portare neve a bassa quota o in pianura in Italia, sono ridotte ai minimi termini per quel che riguarda il mese di marzo. L’ondata di freddo attesa questo week-end non è considerabile come un vero e proprio colpo di coda invernale e nemmeno una “intensa ondata di freddo”.

Previsione tra 10 giorni sul vortice polare stratosferico. Temperature ancora troppo basse e vortice ben compatto e saldo, Questa situazione è ormai assodata considerando che le previsioni della stratosfera sono molto più facili e “certe” rispetto alle quote più basse.

APRILE INVERNALE | Ë molto probabile che il vortice polare si mantenga forte e coriaceo per circa 2-3 settimane, quando praticamente saremo ormai tra la seconda e la terza decade di marzo. Questo vortice, però, prima o poi dovrà collassare per motivi astronomici, considerando che comunque l’estate si avvicina e il Sole inizia ad incidere sempre di più sull’atmosfera nell’emisfero boreale. Ci stiamo riferendo, ovviamente, al “Final Warming“, ovvero quel riscaldamento finale che ogni inverno, per forza di cose, avviene nel vortice polare. Il “FW” avviene solitamente nel mese di marzo o ad inizio aprile e distrugge definitivamente il vortice, allentando le ultime masse d’aria gelide verso le basse latitudini dove andranno ad esaurirsi definitivamente.

Ebbene quest’anno il riscaldamento finale del vortice arriverà in ritardo, addirittura entro metà aprile. Quali saranno le conseguenze di questo ritardo? La distruzione del vortice polare nel corso del mese di aprile renderà il tempo molto più dinamico alle basse latitudini (quindi anche sull’Europa centro-meridionale) e aumentano nettamente le possibilità di movimenti d’aria più accentuati sia verso il caldo che verso il freddo.
Le gelide masse d’aria polari scenderanno di latitudine e potrebbero coinvolgere anche il Mediterraneo, apportando colpi di coda invernali a primavera ormai inoltrata (anche nella seconda metà di aprile o addirittura ad inizio maggio). Uno scenario di questo tipo potrebbe rivelarsi decisamente dannoso per il settore agricolo.

Ovviamente ad ora è assolutamente impossibile prevedere il tempo per un piccolo territorio come l’Italia addirittura ad oltre un mese di distanza: per questo tipo di previsione dettagliata bisognerà aspettare il momento opportuno, ovvero le canoniche 48-72 ore.
In questo articolo abbiamo solo voluto tracciare una tendenza sul movimento delle masse d’aria su macro scala, basandoci su elementi e situazioni certe come l’attuale rinforzo del vortice polare e il Final Warming tardivo (accertato).

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