Prosegue il costante monitoraggio della frana del monte Saresano, sopra Tavernola, sul Lago d’Iseo, che minaccia di generare una pericolosa onda anomala.
Gli esperti stanno cercando di quantificare la quantità di materiale roccioso che potrebbe finire nel lago, quindi l’entità e in particolare l’altezza dell’onda anomala (erroneamente definita tsunami in questo caso) che impatterebbe lungo le coste del Lago.
Secondo gli ultimi aggiornamenti la frana, dopo aver raggiunto una velocità di avanzamento di 2 cm al giorno, nelle ultime ore ha fortemente rallentato e sembra muoversi a una velocità di circa 10 millimetri. Un dato comunque che potrebbe mutare velocemente.
Uno studio commissionato dal comune di Tavernola Bergamasca, realizzato dallo Studio Geoter di Ardesio, sotto la guida del geologo Sergio Santambrogio, e dalla spin-off EG4RISK guidata da Giovanni Crosta del Dipartimento di Geologia e Geotecnologie dell’Università di Milano Bicocca, ha individuato tre diversi scenari di rischio, legati alla quantità di materiale roccioso in ingresso nel lago.
I tre scenari sono caratterizzati da volumetrie diverse comprese tra 440mila metri cubi (scenario minimale) sino a 2,1 milioni di metri cubi di roccia in movimento (scenario massimo). Le simulazioni di scendimento ed espandimento della frana in caso di collasso mostrano che, nel caso dello scenario minimale (volume frana 440.000 metri cubi), con parametri geotecnici sfavorevoli il materiale che raggiungerebbe il lago sarebbe sostanzialmente molto ridotto, se non addirittura trascurabile.
Con lo scenario intermedio (volume frana 1,5 milioni di metri cubi) con parametri geotecnici sfavorevoli, il materiale che raggiungerebbe il lago presenterebbe un volume di circa 350.000 metri cubi, con velocità di ingresso nel lago medio-alta.
Nello scenario peggiore (volume frana 2,1 milioni di metri cubi), con parametri geotecnici sfavorevoli, il volume che arriverebbe a lago sarebbe di circa 600.000 metri cubi con velocità elevate. Con parametri geotecnici più favorevoli, le quantità di materiale che arriverebbero a lago sarebbero molto più contenute e nell’ordine di circa 100.000 metri cubi massimi.
Tutte le simulazioni di scendimento interessano comunque la zona della cementeria ItalSacci (già evacuata), le strade provinciali a lago (Sp469) la strada per Parzanica (la bretella tra Cambianica e Parazanica) ed altre aree del Comune di Tavernola.
Il sindaco di Iseo Marco Ghitti ha pubblicato nella serata di Martedì un post su Facebook, palesando non poca preoccupazione. “Non è uno tsunami, il modello è quello di un grosso sasso in un secchio – ha detto Ghitti – e quindi se c’è tanta acqua, ne viene fuori di più: per questo la profondità è un dato ulteriormente negativo e preoccupante”.
Ad oggi le certezze sono poche, se non che la frana prima o poi ci sarà, “ma non sappiamo quando e quanta ne verrà giù”. L’onda anomala, riferisce ancora Ghitti, “potrebbe raggiungere un’altezza di 9 metri e una velocità fino a 180 km/h, proseguendo per almeno 6 minuti. Sono attese conseguenze drammatiche: l’obiettivo della Prefettura è non far morire nessuno, per i danni si vedrà”.
In questo momento il livello di allerta è giallo, quindi attenzione e osservazione: in base ai movimenti della frana si passerà al livello arancione, quindi di pre-allarme, e infine rosso, con la frana in caduta libera verso il lago.
A cura di Francesco Ladisa
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