Sono ore decisive queste per la definizione dei nuovi colori delle regioni e quindi delle restrizioni che dovranno cercare di contrastare la forte espansione dell’epidemia in gran parte d’Italia, dovuto anche alla variante inglese.
Le nuove misure anti-Covid dovrebbero essere presentate entro la serata odierna e saranno valide a partire da Lunedì15 marzo fino al 6 aprile in base a un decreto legge.
E’ assodato che le regioni che hanno fatto registrare un numero settimanale di casi superiore a 250 ogni 100.000 abitanti passeranno automaticamente in zona rossa. Inoltre, non ci sarà più alcuna zona gialla in quanto le regioni in questa fascia passeranno obbligatoriamente in zona arancione. L’unica eccezione riguarda la Sardegna, che è zona bianca e rimarrà tale anche col nuovo decreto.
Stando alle ultime informazioni (ancora non ufficiali), finiranno in zona rossa le province autonome di Bolzano e Trento, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto Toscana e Marche. Ma la zona rossa scatterà anche per diverse province di regioni in zona arancione.
Le misure restrittive in zona rossa
Le misure restrittive nelle regioni rosse saranno rigorose: stop all’attività didattica per qualsiasi età, negozi chiusi (tranne attività essenziali), bar e ristoranti chiusi, spostamenti vietati (se non per necessità e lavoro), stop anche a parrucchieri e barbieri.
Vediamo nello specifico quali saranno le regole sugli spostamenti in zona rossa, quindi cosa potremo o non potremo fare.
In zona rossa non si può uscire di casa se non per andare a fare la spesa, buttare la spazzatura, andare a correre, portare fuori il cane nei pressi della propria abitazione, raggiungere il luogo di culto più vicino a casa. Non si può uscire dal proprio comune o dalla propria regione se non per lavoro, urgenza o salute. Tra queste eccezioni restano sempre valide quelle relative all’assistenza a persone anziane non autosufficienti, figli minori o attività di volontariato nell’ambito del Servizio civile nazionale, per la gestione dell’epidemia in corso, per l’addestramento di unità cinofile o per l’assistenza agli animali. Anche gli atti notarili di compravendita di una casa rientrano tra le ragioni valide per spostarsi tra regioni.
Se non vietato da ordinanze locali e se ci si è trasferiti nella seconda casa, sia essa di proprietà o affittata, vi si può rientrare dopo il lavoro anche fuori regione, una famiglia alla volta. Altri spostamenti verso seconde case possono riguardare solo lavori di somma urgenza, tipo un allagamento. Si può andare in auto, per necessità, con persone non conviventi indossando tutti la mascherina: il guidatore e due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori. Obbligatoria per ogni spostamento l’autocertificazione.
A cura di Francesco Ladisa
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