Nel week end che ci apprestiamo a trascorrere torna in Italia l’ora legale. La notte fra Sabato 27 e Domenica 28 Marzo avverrà infatti il passaggio dall’orario solare (attualmente in vigore) all’orario legale.
Le lancette degli orologi andranno spostate un’ora avanti, dalle 2 alle 3. Per tanto avremo un’ora in meno per riposare la notte di Domenica 25. Per la gioia di molti però il cambio orario determinerà più luce al pomeriggio, col sole che tramonterà di fatti un’ora più tardi. Un segnale che ci “avvicinerà” di più anche alla bella stagione. L’ora legale terminerà Domenica 31 Ottobre.
L’imminente cambio di orario sarà molto probabilmente l’ultimo che riguarda tutti e 27 i Paesi membri della Ue. Da ormai diversi anni si discute infatti sulla possibile abolizione dell’ora legale, con divisioni all’interno dell’Unione Europea. L’abolizione dell’obbligo all’ora legale è stata richiesta in sede europea da alcuni Paesi, in considerazione di alcuni studi che sottolineavano i disagi provocati dal cambio di orario provocava sull’organismo a fronte di vantaggi tutto sommato di poco peso. A favore dell’abolizione dell’ora legale si sono schierati i Paesi dell’Europa settentrionale, con Finlandia e Polonia in prima fila: la loro posizione geografica più vicina al Circolo Polare, regala comunque giornate estive lunghissime e un breve intervallo di buio: il risparmio sulla bolletta elettrica in questi casi è irrisorio e, in effetti, non giustifica il sia pur minimo sforzo di adattamento richiesto dal cambio di “fuso orario”: L’ora legale invece è molto vantaggiosa per i Paesi mediterranei, tra cui l’Italia. In ogni caso, il Parlamento Europeo ha abolito l’obbligo di passare dall’ora estiva e quella invernale, lasciando ai singoli Stati la facoltà di decidere quale orario adottare, ma con la raccomandazione di armonizzare il più possibile le scelte per evitare un’Europa con orari a macchia di leopardo.
L’Italia con il governo Conte-bis nel novembre del 2019 ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale. Dato che al documento non sono state apportate modifiche, il cambio di orario due volte all’anno resta invariato. L’Italia, come tutti i 27 Paesi europei, ha comunque tempo fino ad aprile, per decidere se abolire per sempre l’ora legale, quella solare, o lasciare le cose come stanno, mantenendo il doppio orario.