Lo sciame sismico in Adriatico innescato dal forte terremoto di magnitudo 5.6 sulla scala Richter del 27 Marzo sta proseguendo con frequenti repliche, alcune anche di intensità tale da essere avvertite lungo le coste adriatiche.
Secondo gli esperti si tratta di un’evoluzione normale dopo un terremoto di tale portata ed è prevedibile che lo sciame possa durare per diversi mesi. Lo conferma il sismologo Alessandro Amato, responsabile del Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
“E’ probabile che ci siano state più scosse di quelle rilevate, perché i sismometri si trovano lungo le coste ad almeno 60-70 chilometri di distanza dall’epicentro e ci permettono di localizzare in mare solo i terremoti di magnitudo superiore a 2.5”, sottolinea l’esperto. In ogni caso l’attività sismica di questi giorni “rispecchia l’andamento previsto, con repliche in calo sia per quanto riguarda il numero che la magnitudo”. La sequenza, però, non è ancora esaurita: secondo Amato “lo scenario più probabile è che il fenomeno continui anche nei prossimi mesi, ma con un’intensità decrescente. Questo però non esclude che ci possa essere una ripresa o che si possa attivare anche una faglia vicina”.
Al momento l’area interessata dalle repliche “si estende in mare per circa 15 chilometri e comprende un sistema di faglie note che in passato non è stato caratterizzato da un’elevata sismicità, anche se verso l’Albania e il Montenegro ha generato terremoti anche più forti di quello di sabato”, sottolinea l’esperto.
Dopo la forte scossa di magnitudo 5.6 del 27 marzo 2021, i sismografi lungo la costa italiana hanno registrato oltre 100 repliche in tre giorni: quattro le scosse di magnitudo superiore a 4, l’ultima delle quali si è verificata martedì mattina alle 9:35, risultando debolmente percepita nella regione del Gargano.