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Eruzione colossale del vulcano Soufriere: nube di anidride solforosa fino in Africa, possibili effetti sul clima

14 Aprile 2021, ore 20:39

Continua a far discutere l’impressionante eruzione vulcanica in atto da quasi una settimana nei Caraibi meridionali, precisamente sul monte Soufrière situato sull’isola di Saint Vincent. Dopo le clamorose immagini dell’isola ricoperta dalla cenere, arriva la notizia della gigantesca nube di polveri e anidride solforosa liberata in atmosfera.

In realtà già tre giorni fa si poteva notare la grande nube di gas liberata nei cieli tropicali, ma nelle ultime ore la situazione è letteralmente degenerata. Il costante rilascio di materiale vulcanico ha allargato nettamente la nube di anidride solforosa, la quale ora si estende dai Caraibi fino all’Africa centro-settentrionale seguendo i venti situati tra i tropici e l’equatore, ovvero gli Alisei.

Sono proprio questi venti molto forti, che soffiano costantemente in direzione dell’equatore, a muovere queste imponenti nubi di cenere e anidride solforosa (SO2). La nube, partita dall’isola di Saint Vincent, ha ricoperto le regioni settentrionali dell’America latina (tra cui Venezuela, Guyana, Suriname e Brasile) e successivamente anche l’Africa nord-occidentale.
La nube proseguirà il suo cammino verso est in seno agli Alisei e sarà anche ben visibile nei cieli, i quali appariranno leggermente oscurati come durante un incendio.

Ci saranno conseguenze climatiche? Gli scienziati stanno valutando gli ipotetici effetti di questa enorme quantità di materiale vulcanico riversato in atmosfera, al momento non esclusi.
Le ripercussioni a livello climatico sarebbero via via più marcate qualora l’eruzione dovesse proseguire con questa incredibile intensità nelle prossime settimane, e quindi amplificando ulteriormente questa nube di gas in atmosfera.
Questa nube non cadrà al suolo ma resterà ancorata all’alta troposfera e alla bassa stratosfera per lungo tempo fin quando non si sarà spalmata in buona parte del globo. Un eccessivo accumulo di queste polveri e gas potrebbero, a lungo termine, causare un lieve calo delle temperature a livello globale. Questa ipotesi sarebbe la più accreditata qualora l’eruzione del Soufrière proseguisse nelle prossime settimane con grande vigore.

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