L’iceberg più grande del mondo, fra i tanti che si sono staccati dalle calotte polari, ha terminato la sua vita dopo ben 4 anni di vagabondaggio nell’Atlantico meridionale. Il vastissimo blocco di ghiaccio, che al momento del distacco vantava una superficie di oltre 5000 km quadrati (dimensioni paragonabili a quelle della Liguria), si separò dall’Antartide nel 2017 dopodiché ha vagato per anni nell’oceano senza fortunatamente causa conseguenze dirette.
Secondo il National Ice Center degli Stati Uniti, l’iceberg A68 (così era denominato) si è frantumato in migliaia di piccoli blocchi di ghiaccio che non necessitano più un monitoraggio costante da parte degli esperti, non rappresentando più una minaccia.
L’iceberg era diventato famoso un anno dopo il suo distacco, esattamente quando ha cominciato a muoversi a notevole velocità verso nord verso la Georgia del sud, dove avrebbe potuto causare un vero e proprio disastro ambientale. Fortunatamente questo disastro non è avvenuto: oltre 1 miliardo di tonnellate di ghiaccio è andato in frantumi nel corso degli ultimi tre anni. grazie al passaggio su acque via via sempre più calde e temperature dell’aria più elevate.
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