È previsto attorno alle ore 2,24 di domenica 9 maggio, con un margine di incertezza di 6 ore, il rientro incontrollato nell’atmosfera del secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B.
Lo si evince dall’ultimo monitoraggio del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America (Norad). Il margine di incertezza si è ridotto rispetto alle 9 ore di ieri, ma è ancora troppo ampio per poter stabilire dove avverrà esattamente il rientro.
Al momento l’Italia centro-meridionale (come vi abbiamo già comunicato nella serata di ieri in un articolo) fa ancora parte della vasta zona sulla quale potrebbe avvenire il rientro, che comprende l’intera Africa, l’Asia meridionale, l’oceano Pacifico, l’Australia, parte del Nord America, l’America centrale e parte del Sud America. Nuovi calcoli attesi nelle prossime ore permetteranno di ridurre ulteriormente il margine di incertezza riguardo al tempo e al luogo del rientro.
Ecco le elaborazioni compiute ieri sulle traiettorie di rientro del razzo sui cieli dell’Italia centro-meridionale (con relativi orari). Come vediamo l’area potenzialmente interessata è quella che va dal Lazio fino alla Sicilia. Questo non vuol dire che i frammenti del razzo in caduta libera cadranno su queste zone, ma si tratta semplicemente di una previsione delle traiettorie di rientro del vettore. Le probabilità di caduta di frammenti e impatto degli stessi su aree abitate è molto basso.
Lo spiega anche la Protezione Civile in un comunicato:
Sulla scorta delle informazioni attualmente rese disponibili dalla comunità scientifica, è possibile fornire alcune indicazioni utili alla popolazione affinché adotti responsabilmente comportamenti di auto protezione:
• è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, che pertanto sono da considerarsi più sicuri rispetto ai luoghi aperti. Si consiglia, comunque, di stare lontani dalle finestre e porte vetrate;
• i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti, così determinando anche pericolo per le persone: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle singole strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici;
• all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono, per gli edifici in muratura, sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi), per gli edifici in cemento armato, in vicinanza delle colonne e, comunque, in vicinanza delle pareti;
• è poco probabile che i frammenti più piccoli siano visibili da terra prima dell’impatto;
• alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbero resistere all’impatto. Si consiglia, in linea generale, che chiunque avvistasse un frammento, di non toccarlo, mantenendosi a una distanza di almeno 20 metri, e dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competenti.