Maggio da record: sulle Alpi Giulie fino a 5 metri di neve al suolo, non accadeva da 70 anni

by Francesco Ladisa
25 Maggio 2021 - 13:09

Siamo ormai prossimi al mese di Giugno, ma lo scenario sulle Alpi è ancora prettamente invernale. Dopo un inverno in cui le nevicate non erano di certo mancate, la stagione primaverile sta regalando tanta altra neve alle nostre montagne, specialmente nelle ultime settimane.

In questo mese di Maggio, infatti, il clima fresco e spesso instabile dovuto al passaggio di perturbazioni nord-atlantiche sta determinando ulteriori nevicate in quota e sta contribuendo a mantenere un importante manto nevoso al suolo in molte zone alpine.

Gli accumuli nevosi sono addirittura eccezionali nell’area delle Alpi Giulie. A documentarlo la Società meteorologica Alpino-Adriatica, che sul sito www.aametsoc.org ha pubblicato un approfondimento sul manto nevoso presente nella zona delle Alpi Giulie slovene, a pochi chilometri dal confine col Friuli Venezia Giulia.

Nell’articolo si legge come “all’Osservatorio meteorologico della Kredarica (2514 m; Alpi Giulie slovene), sotto le pareti del monte Triglav (2864 m) lo spessore neve al nivometro ha raggiunto i 510 cm il 24 maggio, la più alta misura mai osservata alla stessa data da almeno 67 anni, da quando cioè nel 1954 iniziarono le misure sistematiche. 30 km più ad ovest e 700 m più in basso, nei pressi del rifugio Gilberti, resistono ancora 3 metri e mezzo di neve al suolo, circa 2 metri in più del valore normale.”

Molto spesso in passato, spiega la società meteorologica, “il mese di maggio è risultato un mese di forte fusione e riduzione dello spessore della neve che, grazie ai primi tepori primaverili, generalmente si riduce di circa 120 cm in 31 giorni, dai 310 cm medi di inizio mese ai 190 cm di fine mese (climatologia 1979-2020). L’inverno 2020-2021 è iniziato in modo molto vivace portando inizialmente gli spessori di neve a livelli eccezionali con frequenti nevicate anche alle quote di valle. I due mesi primaverili di marzo ed aprile 2021, con quasi totale assenza di precipitazioni, hanno però fatto ridimensionare l’anomalia nevosa positiva, tanto che alla fine di aprile rimanevano 317 cm di neve alla Kredarica, rispetto ad una media normale di 312 cm. I quasi 2 metri di perdita di spessore dall’inizio di febbraio si devono a diversi fattori quali il naturale assestamento del manto nevoso, l’erosione prodotta dall’azione del vento e le due ondate di caldo anomalo, dalle caratteristiche quasi estive, a fine febbraio e fine marzo. La repentina ripresa delle precipitazioni a maggio, associata alle basse temperature soprattutto in quota, ha quest’anno un po’ stravolto il normale andamento del quinto mese dell’anno 2021, trasformandolo in un mese di accumulo.”

“Tale caratteristica si è evidenziata però solo ad alta quota, mentre più in basso, come il caso del Canin ai 1830 m della stazione meteorologica del Livinal Lunc, le temperature più elevate hanno generalmente inibito l’accumulo. Nel corso del mese di maggio al Livinal Lunc si perdono normalmente circa 160 cm di neve, ma le ricorrenti nevicate inframmezzate a eventi piovosi hanno contribuito quest’anno a mantenere di fatto quasi invariati gli spessori acquisiti. Dall’inizio di maggio e fino ad oggi (25 maggio) si sono infatti persi solamente una trentina di cm.”