Allarme focolaio di aviaria nel romano: la Regione Lazio impone “zona di protezione”

by Francesco Ladisa
9 Novembre 2021 - 16:34

Un nuovo caso di influenza aviaria è stata rilevato nel Lazio, precisamente a Ostia antica, in provincia di Roma. Il focolaio si è verificato in un allevamento avicolo non commerciale ed è stato rilevato a seguito di controlli dopo l’insorgenza di una mortalità anomala registrata nelle ultime settimane.

La Regione Lazio ha imposto una “zona di protezione” attorno all’allevamento, avente un raggio di 3 km. In una ordinanza diffusa dal presidente Nicola Zingaretti volta all’adozione di misure straordinarie, si legge: «A seguito dei regolari controlli relativamente all’insorgenza di una mortalità anomala nell’ambito di un allevamento avicolo non commerciale è stato rilevato un caso di virus di influenza aviaria in campioni di volatili. Il rapporto del centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico conferma l’insorgenza di un focolaio di influenza aviaria di sottotipo H5 HPAI nell’allevamento avicolo rurale non commerciale sito nel Comune di Roma, Asl Roma 3, località Ostia Antica». Questa la nota dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio.

Severe misure di biosicurezza dovranno essere rispettate. Non sono ammessi senza l’autorizzazione del veterinario l’ingresso e l’uscita dall’azienda di pollame, altri volatili in cattività o altri mammiferi domestici. Chi entra o esce da un allevamento deve rispettare opportune misure di sicurezza, tutte le carcasse dei volatili devono essere distrutte immediatamente, i veicoli e le attrezzature utilizzate per trasportare pollame sono sottoposti a procedure di disinfestazione, così come tutti i veicoli utilizzati. Sono vietati il trasporto di carne di pollame, la movimentazione e il trasporto tra aziende, su strada, e l’introduzione e l’immissione di selvaggina. Sono vietate fiere di pollame e altri volatili. Tutte le misure restano in vigore per almeno 21 giorni dopo l’esecuzione della disinfestazione del focolaio.

Negli ultimi giorni diversi focolai erano scoppiati anche in Veneto, in particolare nella provincia di Verona, dove la situazione è tenuta in stretta osservazione.