Mancano ormai pochi giorni all’inizio dell’inverno meteorologico ma è ormai indubbio che la stagione fredda anticiperà di qualche giorno rispetto alla tabella di marcia. Ma come mai questo anticipo? Ebbene a partire da domenica 28 irromperà una massa d’aria artica particolarmente fredda soprattutto in alta quota, la quale attraverserà tutta Italia in appena 72 ore.
Questa irruzione fredda sarà responsabile di un sensibile calo delle temperature dapprima al nord e successivamente al centro e al sud, tanto che la colonnina di mercurio potrebbe scivolare di almeno 5-7°C sotto le medie del periodo. Insomma gli ultimi giorni dell’autunno meteorologico potrebbero mostrare connotati tipici del pieno inverno!
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Ma prima di arrivare a questa irruzione fredda dovremo ancora fare i conti col maltempo causato da una depressione appena arrivata nel Mediterraneo centrale. Questa perturbazione raggiungerà l’apice domani 26 novembre: avremo precipitazioni persistenti al Nordest e sul lato tirrenico, ma il vero protagonista sarà il forte vento di libeccio al centro e al sud, con raffiche a tratti impetuose (specie in Toscana). La neve scenderà sulle Alpi centro-orientali fin verso i fondovalle più riparati dai venti meridionali.
Da sabato giungeranno i primi fenomeni legati dall’irruzione artica menzionata ad inizio articolo, ma le temperature non subiranno grandi variazioni. Solo al Nordovest potremmo assistere, sabato, alle prime nevicate degne di nota a quote medie.
Da domenica le temperature precipiteranno su tutto il nord e con esse anche la quota neve, destinata a raggiungere i 300-400 metri su tutto il Nordest. Durante i fenomeni più intensi o in presenza di temporali potremo osservare nevicate fino in pianura su Lombardia, Emilia, Veneto, Trentino, Friuli. Sul Nordovest potrebbero esserci condizioni meteo più stabili, in un contesto però piuttosto freddo.
Tra lunedì 29 e martedì 30 l’aria fredda dilagherà su tutta Italia e causerà un calo termico sostanzioso anche sulle regioni meridionali che, fino a domenica, se la vedranno coi venti più miti di libeccio. Il calo termico favorirà il ritorno della neve in Appennino a quote via via sempre più basse, tanto da sfiorare i 500-700 metri al centro e i 900 metri al sud.
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