Il maltempo è pronto a concedere una considerevole tregua, come non succedeva da quasi un mese. Gli ultimi fenomeni legati all’irruzione artica arrivata nelle scorse 48 ore, responsabile di nevicate a tratti in pianura al nord, abbandoneranno l’Italia entro la serata di domenica, lasciando poi spazio ad un sensibile miglioramento del tempo.
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L’anticiclone delle Azzorre, grande assente in questa prima parte di dicembre, tornerà alla ribalta su tutta l’Europa centro-occidentale fino ad inglobare anche la nostra penisola. Da lunedì, insomma, si aprirà una settimana stabile su quasi tutta Italia, soprattutto al centro e al nord. La forte stabilità dell’aria, i cieli sereni e la tipica subsidenza anticiclonica (l’aria si muove dall’alto verso il basso) favoriranno fenomeni come le nebbie e l’irraggiamento notturno, ovvero un forte calo delle temperature nei bassi strati soprattutto durante le ore notturne.
Il freddo, dunque, ci accompagnerà anche in questo periodo più stabile ed inoltre dovremo fare i conti con foschie e banchi di nebbia nelle valli e in Val Padana. Torneranno anche un po’ di nubi basse sulle coste tirreniche. Le nebbie potrebbero diventare diffuse e molto fitte nella seconda parte della prossima settimana, in corrispondenza di un ulteriore rinforzo dell’anticiclone. Le nebbie, unite al forte calo termico notturno, potrebbero sfociare in fenomeni ormai sempre più rari come le galaverne.
Il sud resterà ai margini dell’anticiclone, di conseguenza verrà attraversato da correnti più fredde provenienti dall’est Europa che avranno il merito principale di tener le temperature su valori inferiori alle medie del periodo (sia di giorno che di notte). Il tempo, tuttavia, sarà prevalentemente stabile eccetto rarissimi piovaschi.
Salvo clamorosi colpi di scena e ribaltamenti, la seconda decade di dicembre sarà tutta caratterizzata da tempo stabile e avaro di piogge o nevicate, ma complessivamente freddo.
Tuttavia, come spesso accade in inverno, il periodo anticiclonico potrebbe poi lasciar spazio ad un periodo nettamente più freddo o gelido ad opera delle correnti continentali provenienti dall’est.
Questa soluzione è presa in considerazione da tutti i modelli matematici, che optano per un netto indebolimento del vortice polare nella terza decade di dicembre ed un conseguente prolungamento dell’anticiclone delle Azzorre verso latitudini polari. La diretta conseguenza di questi movimenti su scala sinottica potrebbe essere la discesa di aria gelida dalla Russia verso i Balcani e addirittura l’Italia, proprio durante le festività natalizie.

Confronto tra le medie ens di GFS e ECMWF (due differenti modelli matematici) riguardo le temperature a 1500 metri previste ad inizio terza decade. Si evince una netta concordanza sul possibile raffreddamento dell’est Europa ed un coinvolgimento dell’Italia
Per il momento siamo ancora molto distanti dal periodo in esame, ma le possibilità di una terza decade di dicembre molto fredda e a tratti nevosa sono tutt’altro che remote. Come si evince dalle medie ensembles dei modelli matematici GFS e ECMWF (ovvero la media di tutti gli scenari ipotizzati) si denota un possibile netto raffreddamento ad inizio terza decade, segno inequivocabile che la porta dell’est potrebbe realmente spalancarsi.
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