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Anticiclone AFRICANO a pieno sull’Italia a Capodanno, ecco le conseguenze

28 Dicembre 2021, ore 21:19

L’alta pressione sub-tropicale, alias l’anticiclone africano, è pronto ad invadere l’Italia con parecchi mesi d’anticipo sulla tabella di marcia. La figura barica attesa tra il 30 dicembre e il 3 gennaio avrà connotati tipicamente estivi per quel che riguarda i valori di pressione e di geopotenziale alle varie quote, mentre saranno differenti le temperature nei bassi strati per ovvi motivi termodinamici.

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È pur sempre vero che ci troviamo nel pieno dell’inverno ed i minuti di luce sono nettamente inferiori rispetto a quelli di buio. Da questo si evince che l’aria non può, logicamente, riscaldarsi in modo eccessivo come avverrebbe in piena estate. Ed è solo per questo motivo che le temperature che osserveremo nel corso della settimana non arriveranno a livelli estivi.
Il clima primaverile, tuttavia, ci sarà tutto!

Le temperature sono destinate ad aumentare sensibilmente su colline e montagne di tutta Italia, in particolare sulle Alpi occidentali e l’Appennino settentrionale dove ci aspettiamo punte di 14°C a 1500 metri di altezza. Nel giorno di Capodanno il clima sarà gradevole su tutti i rilievi: per vivere un’atmosfera più invernale bisognerà spingersi a quote davvero alte, addirittura superiori ai 2500/3000 metri di quota (esattamente dove si porterà lo zero termico). Il tempo, ovviamente, sarà stabile e soleggiato su tutte le nostre montagne.

Avremo tempo stabile e soleggiato anche al sud Italia e sulle isole maggiori, al netto di qualche nube bassa o banco di nebbia tra le notti e le prime ore del mattino. Dunque al sud, complice la presenza del Sole, avremo giornate primaverili con picchi di 20-22°C (eccezionali per l’inizio di gennaio).

Il medio-alto Tirreno e la pianura Padana risentiranno meno dell’aumento delle temperature grazie alla presenza di tante nubi basse e banchi di nebbia. La presenza dell’anticiclone accentuerà i fenomeni dell’irraggiamento notturno e dell’inversione termica, in grado di generare diffusi annuvolamenti nei bassi strati e differenze di temperatura marcate tra bassa e alta quota: in queste circostanze si assiste a temperature basse in pianura o nelle valli e temperature più alte in collina o in montagna. Sarà proprio il caso della pianura Padana a partire da giovedì 30 e almeno fino al 3 gennaio: le tante nubi basse e le nebbie manterranno le temperature piuttosto basse (localmente anche sotto i 5°C) mentre poco oltre questo strato nuvoloso, in montagna, le temperature schizzeranno verso l’alto.

La neve presente sui nostri monti subirà un duro colpo a causa dell’impennata dello zero termico addirittura oltre i 3000 metri (situazione quasi anomala anche in piena estate!). Considerando che l’anticiclone stazionerà sull’Italia fino ad inizio prossima settimana, è probabile che si fonderà una grande parte della neve caduta fino ad ora su Alpi e Appennino.

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