L’inverno tornerà a ruggire dopo la pausa natalizia durata quasi due settimane e lo farà con una serie di perturbazioni artiche via via sempre più fredde, pronte ad attraversare l’Italia da nord a sud.
L’anticiclone africano è in rapido declino ed entro mercoledì tenderà a traslare verso ovest, ovvero tra la penisola iberica e l’Atlantico orientale, lasciando l’Italia scoperta e nel mirino delle correnti più fredde e instabili nord atlantiche (ma di provenienza artica).
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Il primo assaggio arriverà tra 5 e 6 gennaio: l’aria fredda nord atlantica irromperà dalla Valle del Rodano verso il mar Ligure ed il mar Tirreno, dove darà vita ad una depressione ricca di maltempo. Le precipitazioni più diffuse riguarderanno il nordest nel corso di mercoledì 5, dove nevicherà fino in alta collina. Tornerà la neve in maniera abbondante sulle Alpi, dopo l’anomalo aumento termico di Capodanno.
Nel frattempo le precipitazioni si estenderanno anche al medio Tirreno entro la sera di mercoledì, mentre al sud avremo ancora stabilità e addirittura un momentaneo aumento delle temperature a causa dei venti miti di libeccio che verranno attivati dalla stessa perturbazione.
La giornata dell’Epifania vedrà transitare la perturbazione da nord verso sud: il maltempo sarà accompagnato da un netto calo termico su tutta la penisola (finanche sul Meridione dove il giorno precedente registreremo picchi di 18-19°C). Gli ultimi fenomeni interesseranno il nordest (Veneto ed Emilia Romagna in particolare) dove avremo fiocchi di neve fino a bassa quota. Piogge sparse al centro ed al sud, ma con neve solo in montagna.
La giornata più fredda sarà quella di venerdì 7 gennaio, quando l‘aria artica si sarà ben diffusa e insediata anche nei bassi strati di tutta Italia. I fenomeni, tuttavia, si concentreranno solo al sud, mentre altrove avremo un netto miglioramento col ritorno del Sole (e qualche nebbia in pianura Padana).
Da sabato 8 gennaio e probabilmente fino a metà della prossima settimana l’Italia sarà costantemente interessata da correnti fredde che manterranno le temperature bloccate verso il basso e quasi sempre sotto le medie del periodo. Le perturbazioni proveranno a concentrarsi principalmente al sud, dove non escludiamo anche la formazione di depressioni ricche di piogge e temporali. La neve scenderà solo in montagna (oltre i 700-800 metri) considerando che manca, al momento, una massa d’aria fredda a tal punto da favorire nevicate in pianura. Qualche fenomeno nevoso più in basso potrebbe farsi largo nel corso di lunedì 10 gennaio, ma su questa situazione dovremo necessariamente tornarci nei prossimi aggiornamenti.
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