E’ stato identificato nelle ultime ore allo Spallanzani di Roma il primo caso vaiolo delle scimmie in Italia. Lo comunica l’istituto in una nota. “Si tratta di un giovane adulto tornato dalle isole Canarie che si era presentato al Policlinico Umberto I. Il quadro clinico è risultato caratteristico e il virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona è ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali. Sono in corso indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti, altri due casi sospetti in fase di accertamento”.
Nei giorni scorsi diversi casi sono stati registrati in Europa, fra Regno Unito, Portogallo e Spagna. In Uk sono nove i casi sinora confermati, in Spagna i casi sospetti sono 23, di cui 8 in fase di studi più approfonditi. In Portogallo i casi confermati sono cinque e tutti nella regione di Lisbona, ma sono già altri 5 i casi sospetti. Il problema, che ha spinto le autorità dei due paesi della penisola iberica a dichiarare l’allerta sanitaria nazionale, è che nessuno dei casi ha collegamenti con viaggi in Africa o contatti con gli altri casi di contagio.
Il vaiolo delle scimmie è una malattia virale che si trasmette toccando animali selvatici infetti, principalmente ratti o scoiattoli dell’Africa occidentale e centrale (Nigeria, Congo e Ghana) che si presume abbiano contagiato gli abitanti dei villaggi. La trasmissione può avvenire anche da uomo a uomo, attraverso le goccioline di saliva e il contatto con le lesioni o i liquidi biologici infetti, tuttavia non risulta comune.
Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è di solito da 6 a 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia si manifesta con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni. I sintomi possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. I sintomi più comuni, spiegano le autorità sanitarie spagnole, sono “febbre, mialgia, linfoadenopatia (ghiandole gonfie) e un’eruzione cutanea sulle mani e sul viso, simile alla varicella”. La maggior parte delle persone guarisce dal vaiolo delle scimmie in poche settimane, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che la malattia è fatale per un massimo di una persona su dieci.