Fra qualche giorno ci sarà il passaggio di consegne fra l’ora legale, attualmente in vigore, e la subentrante ora solare. Il cambio d’orario avverrà come di consueto l’ultimo week-end del mese di Ottobre, che quest’anno è quello del 29-30 Ottobre. La notte di Domenica 30 dovremo quindi portare le lancette un’ora indietro, dalle 3:00 alle 2:00.
Il ritorno all’ora solare farà si che al pomeriggio arriverà prima il buio, con il tramonto del sole naturalmente anticipato di un’ora. Ovviamente la mattina, a partire da Domenica 30 Ottobre, farà chiaro prima, grazie all’alba anticipata di un’ora. L’aspetto positivo (almeno per molti) è che potremo dormire un’ora in più. L’ora solare rimarrà in vigore fino a domenica 26 marzo 2023, quando sarà il momento di spostare nuovamente le lancette un’ora avanti.
Abolizione del cambio orario, in Italia per ora non ci sarà
Come saprete, negli ultimi anni si è discusso anche se abolire o meno il cambio dell’ora; poco più di 4 anni fa, tra luglio e agosto 2018, è stata avanzata dal Parlamento Europeo una proposta di abolizione, caldeggiata soprattutto dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia. Nella discussione che è seguita alla Commissione Europea non si è raggiunto un compromesso che accontentasse tutti i Paesi ed è stata lasciata libertà di decisione ad ogni Stato membro, sulla possibilità di mantenere l’ora solare o legale, o lasciare intatto il cambio orario.
L’Italia, con il governo Conte-bis nel novembre del 2019 ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale. Dato che al documento non sono state apportate modifiche, il cambio di orario due volte all’anno resta invariato. Per il momento insomma tutto rimarrà come adesso.
Intanto il tema ora legale è tornato ad essere caldo, soprattutto in questo periodo di forte crisi energetica. Secondo alcune stime mantenere l’ora legale tutto l’anno (quindi abolire il cambio dell’ora) permetterebbe, infatti, un notevole risparmio sui consumi. Da una ricerca realizzata dal Centro Studi di Conflavoro PMI emerge che mantenere l’ora legale farebbe risparmiare 2,7 miliardi di euro nel 2023 sui consumi dell’elettricità. Sarebbe, dunque, secondo Conflavoro una strategia utile ad ammortizzare in parte il caro energia che sta mettendo in difficoltà molte famiglie italiane e molte imprese del Paese.
Dello stesso avviso anche il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Alessandro Miani, che lo scorso Settembre ha lanciato il seguente appello: “è giunto il momento che l’Italia si pronunci per il passaggio all’ora legale consentendoci di guadagnare un’ora di luce e calore solare ogni giorno: la crisi energetica in atto deve far rompere ogni residuo indugio verso questa decisione che già risultava impellente in funzione di mitigazione dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni in atmosfera”.
Anche Codacons promuove a pieni volti la proposta della Sima di adottare l’ora legale permanente come forma di contrasto al caro-energia e ha annunciato una formale diffida al Governo affinché adotti al più presto la misura, pena un ricorso al Tar del Lazio per obbligare l’esecutivo a rinunciare al passaggio all’ora solare. “Da circa 20 anni chiediamo di eliminare il passaggio da ora legale a ora solare, e in base ai nostri sondaggi l’80% dei cittadini italiani si dice contrario al cambio delle lancette dell’orologio da eseguire due volte l’anno – spiega il presidente Carlo Rienzi –. I costi relativi al passaggio all’ora legale a quella solare e viceversa sono decisamente superiori ai benefici: lo sfasamento di un’ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a livello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due.