Ci sono conferme dagli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici sull’arrivo di scenari finalmente invernali nel corso della prossima settimana.
E’ ormai assodata infatti una configurazione barica che vedrà l’alta pressione consolidarsi in Atlantico e innalzarsi lungo i meridiani favorendo la discesa di un vasto nucleo di aria artico-marittima verso l’Europa centro-meridionale.

Configurazione 18 Gennaio 2023
Modello Gfs – fonte: wetterzentrale.de
La saccatura dilagherà progressivamente verso sud/sud-ovest, quindi la massa d’aria più fredda andrà a interessare le aree centro-occidentali dell’Europa e rimarrà addossata a nord delle Alpi, che ne limiteranno l’afflusso verso sud. Il Nord Italia risentirà di un clima sicuramente più freddo (specie le aree alpine-prealpine) mentre il Centro-Sud sarà influenzato da correnti sud-occidentali ben più miti, richiamate proprio dal marcato affondo della saccatura a ovest della nostra penisola. Questo almeno in una prima fase, ovvero all’inizio della settimana, poi il freddo potrebbe estendersi maggiormente anche verso il Centro-Sud (ma ci sono ancora notevoli incertezze su questa dinamica).

Configurazione barica 20 Gennaio
Modello Gfs – fonte: wetterzentrale.de
Questa configurazione darà vita a una ondata di maltempo prolungata: nel periodo 16-20 Gennaio avremo a che fare con frequenti piogge, temporali e venti sostenuti sul Centro-Sud; il Nord vedrà nel complesso meno precipitazioni, soprattutto il Nord-Ovest, mentre il tempo dovrebbe essere più instabile sulle Alpi orientali, Triveneto ed Emilia Romagna, dove i fenomeni potranno risultare nevosi fino a quote medio-basse. Al Centro-Sud, come detto, le temperature saranno più alte, e la neve potrà scendere solo a quote montuose.
Insomma non si potrà parlare di un’ondata di gelo ma di una normale situazione invernale, che fa comunque notizia visto il lunghissimo periodo mite e avaro di precipitazioni che abbiamo vissuto fino a pochi giorni fa.