Mentre si esauriscono gli effetti del ciclone sul medio-basso Tirreno, si prepara il terreno per altre ondate di maltempo coadiuvate da un flusso nord-Atlantico particolarmente produttivo nel corso della prossima settimana.
Insomma, sembra proprio che dopo un lungo letargo torneranno le correnti atlantiche nel Mediterraneo. Ma come mai? Tutto merito di un grande sconvolgimento barico sull’emisfero boreale, grazie al forte stratwarming avvenuto nei giorni scorsi. Il riscaldamento stratosferico produrrà, come effetto principale, un decentramento del vortice polare: esso si dirigerà tra Russia ed Europa settentrionale, pertanto sarà il nord Europa a vivere le giornate più gelide nel corso della prossima settimana.
Molto difficile che quest’aria gelida possa raggiungere il Mediterraneo nel corso dei prossimi 10 giorni, per cui dovremo ambire ad altre situazioni, che a quanto pare ci saranno! Infatti questo scombussolamento alle alte latitudini produrrà effetti anche in Italia: l’aria fredda scivolerà sull’Europa nord-occidentale e successivamente in Atlantico, favorendo la formazione di varie perturbazioni nord-atlantiche.
È sempre più probabile che queste perturbazioni possano dirigersi sul Mediterraneo a partire da lunedì 6 marzo, per cui potranno invadere l’Italia a suon di nubi, piogge e venti occidentali o sud-occidentali. È chiaro che in un contesto di questo tipo non ci saranno nevicare in pianura, ma perlopiù in montagna al nord e al centro Italia. Le piogge prediligeranno i settori tirreniche e il nord, ovvero i settori più esposti alle dimenticate correnti atlantiche.