Una intensa scossa di terremoto è avvenuta nella tarda serata di ieri in Molise, Magnitudo 4.6 secondo le rilevazioni dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Il terremoto è stato localizzato nell’entroterra molisano, una decina di chilometri a nord di Campobasso, in un’area come ben noto altamente sismica, dove in passato si sono verificati forti eventi tellurici, in grado di arrecare danni significativi.
Nelle scorse ore il geologo Eugenio Auciello ha spiegato la natura del sisma e cosa lo ha generato. Ecco le sue parole.
“A originare il terremoto è stata una rottura di circa 5 km quadrati sulla faglia, e il meccanismo focale calcolato mostra un movimento trascorrente che, localizzato e contestualizzato nella geodinamica dell’area, ci fa capire che con ogni probabilità si è attivata la struttura dei terremoti di San Giuliano di Puglia del 2002. In particolare si è rotto un pezzo della faglia a ovest della seconda scossa che si ebbe il 1 novembre 2002“.
Lo afferma il geologo di Geosilsab Unimol (Università del Molise) Eugenio Auciello commentando sulle pagine social di approfondimento l’evento sismico. “La scossa – continua Auciello – si localizza oltre 10 km ad ovest della sismicità registrata nei giorni scorsi e ormai ieri nei pressi di Ripabottoni. Purtroppo questo elemento indica che l’area attiva è in realtà più ampia di quanto ritenuto fino a poche ore fa ed inoltre non si osserva al momento ulteriore attività lungo il tratto di faglia interposto tra le aree epicentrali della sequenza dei giorni scorsi e la scossa di poco fa”. Il riferimento è allo sciame in atto da diversi giorni in Molise, in particolare nel comune di sant’Elia a Pianisi dove si sono verificare diverse scosse di magnitudo massima 2.9. “La situazione è delicata – prosegue il geologo – perché, oltre a non poter escludere ulteriori scosse, anche di magnitudo maggiore, si ritiene che questo possa essere anche uno scenario più probabile rispetto a quanto precedentemente valutato”. Osservazioni, precisa l’esperto, “che non costituiscono una previsione e non vogliono infondere allarmismo, ma vogliono fornire una descrizione oggettiva dell’attività in corso e delle possibili evoluzioni”.