Le fredde correnti artico-continentali torneranno a sferzare l’Italia che se ci trovassimo tra gennaio e febbraio. Proprio nel momento peggiore dell’anno, quando gran parte degli alberi da frutto sono in fiore, ecco che si paleserà un colpo di coda invernale nel cuore della settimana Santa.
Le temperature sono in calo ovunque da qualche ora, ma l’apice del freddo arriverà tra mercoledì e giovedì. In questi due giorni una massa d’aria fredda proveniente dalla Scandinavia si isolerà tra l’Europa centrale e l’Italia, favorendo un diffuso calo termico e anche qualche nota instabile.
Non ci saranno grandi piogge e non ci saranno nevicate in pianura, ma qualche rovescio o temporale sarà plausibile su monti e colline al nord e sull’Appennino centro-settentrionale. Nevicate sparse, in Appennino, fino a 500-600 metri di quota sulle regioni del centro e del nord, mentre sull’Appennino meridionale nevicherà con un pizzico di decisione in più, ma a quote superiori ai 900-1000 metri.
Le temperature scenderanno vistosamente sotto le medie del periodo, addirittura di circa 10-12°C sotto le medie sulle regioni adriatiche. Pensate che le temperature massime di mercoledì 5 Aprile potrebbero non superare i 10°C sulle coste adriatiche, mentre nei settori interni le temperature oscilleranno tra i 5 e 8°C, praticamente valori da pieno inverno!
Il rischio più alto sarà quello di brinate e gelate nelle ore notturne: gran parte dei settori interni, le conche e le valli subiranno questo rischio nelle notti di mercoledì, di giovedì e anche di venerdì. Per le campagne certamente una pessima notizia, nella speranza che non ci siano danni.