Si contano ancora i danni della terribile ondata di maltempo che ha colpito il Veneto fra Mercoledì sera e Giovedì notte, con grandinate devastanti che hanno colpito vaste aree della regione e causato numerosi feriti.
Il governatore del Veneto Luca Zaia ha aggiornato la conta dei feriti: «Sale a 110 il numero delle persone ferite con traumi determinati dalla grandine, da cadute e da rotture di vetri. Ringrazio ancora una volta i soccorritori ed i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni».
«La grandine caduta è stata assolutamente fuori dal comune, è in corso di redazione dalle prime ore del mattino l’estensione dello Stato di Emergenza Regionale firmato ieri: saranno inseriti tutti i territori colpiti», ha inoltre dichiarato nella giornata di Giovedì il governatore del Veneto.
Ricordiamo che i chicchi caduti hanno raggiunto dimensioni enormi, in molti casi fino a 8-10 centimetri di larghezza, come documentato in vari articoli. L’epicentro delle grandinate più violente e quindi dei danni maggiori è stata l’area fra trevigiano, padovano, e veneziano. Fra i comuni più colpiti soprattutto Arsego, Camposampiero, Campodarsego, Cittadella, Limena, San Giorgio in Bosco, nel padovano, l’area di Stra e Vigonovo nel veneziano; ma si contano danni in tanti altri comuni delle suddette province. La grandine non ha risparmiato nemmeno le province di Vicenza e Belluno, risultando qui però meno estrema rispetto alle altre zone.
Pesanti sono stati anche i danni all’agricoltura. I grossi chicchi di grandine si sono abbattuti nel padovano sulle colture in pieno campo, tutte nella fase clou dello sviluppo vegetativo. Devastate pure diverse serre, i cui teloni sono volati via, oltre che gli orti.