Luglio 2023 è stato il mese più caldo mai registrato a livello globale, i dati di Copernicus

by Francesco Ladisa
8 Agosto 2023 - 15:36

I dati preliminari lo avevano già fatto intuire, ora però è arrivata la conferma ufficiale. ll servizio di osservazione della Terra della Ue Copernicus ha confermato che la temperatura media di luglio 2023 è stata la più alta mai registrata in assoluto, ovvero rispetto a qualsiasi altro mese da quando ci sono rilevazioni scientifiche. Copernicus aveva previsto il record a fine luglio sulla base dei dati preliminari.

Il mese è stato di 0,72 gradi più caldo della media1991-2020 per luglio, e di 0,33 gradi superiore al precedente mese più caldo, il luglio del 2019. Si stima che il mese sia stato circa 1,5 gradi più caldo della media 1850-1900. Ondate di calore sono state registrate in molte regioni dell’emisfero nord, compresa l’Europa meridionale e la nostra penisola, dove si è verificata un’ondata di caldo africano persistente e intensa.

Le temperature medie della superficie del mare hanno continuato ad aumentare, dopo un lungo periodo di temperature insolitamente alte da aprile 2023, raggiungendo nuovi livelli record di caldo a luglio. Nell’intero mese, la temperature medie globali della superficie del mare sono state di 0,51 gradi sopra la media 1991-2020. Il Nord Atlantico a luglio è stato di 1,05 gradi sopra la media. Ondate di calore marine si sono generate in Groenlandia e nel Mare del Labrador, nel bacino dei Caraibi e nel Mediterraneo. El Nino (il fenomeno periodico di riscaldamento del Pacifico centro-orientale) ha continuato a svilupparsi.

“Abbiamo appena visto che le temperature globali dell’aria e della superficie degli oceani hanno raggiunto record assoluti a luglio – ha commentato Samantha Burgess, vicedirettrice del Servizio cambiamento climatico di Copernicus -. Questi record hanno tremende conseguenze per le persone e il pianeta, esposti ad eventi estremi sempre più frequenti e intensi. Il 2023 è al momento il terzo anno più caldo, di 0,43 gradi sopra i livelli pre-industriali. Anche se questo è solo temporaneo, mostra l’urgenza di sforzi ambiziosi per ridurre le emissioni globali di gas serra, che sono il motivo principale di questi record”.