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IT-Alert: domani 19 Settembre nuovi test in 3 regioni

18 Settembre 2023, ore 18:10

Prosegue la fase di sperimentazione del servizio di allarme pubblico IT-Alert. Dopo gli ultimi test effettuati il 14 Settembre che hanno coinvolto le regioni Piemonte, Umbria e Puglia, domani 19 Settembre sarà il turno di Lombardia, Basilicata e Molise.

Intorno alle ore 12 di domani (minuto più minuto meno) tutti gli smartphone presenti in queste regioni e accesi riceveranno un messaggio di IT-Alert e saranno invitati a compilare un questionario. Il messaggio sarà segnalato da un suono ben udibile, diverso da quello di tutte le notifiche a cui siamo abituati.

Basterà toccare il telefono in corrispondenza del messaggio per confermare la ricezione e così facendo il telefono tornerà alla sua piena funzionalità. Il servizio è anonimo e gratuito, gli utenti non dovranno scaricare nessuna applicazione o registrarsi ad alcuna piattaforma per ricevere il messaggio.

Rimarchiamo che si tratta per il momento di un test. Il servizio è ancora in fase di sperimentazione e lo sarà fino al mese di Febbraio. Dunque nessun allarme reale, si tratta per ora soltanto di una sperimentazione.

Nella fase di test, dopo aver ricevuto il messaggio, il cittadino potrà compilare il questionario disponibile al link in esso contenuto.

Come ricordano la Protezione civile e le istituzioni, è molto importante che tutti quanti lo compiliamo. Può compilarlo – e anzi è caldamente invitato a farlo – anche chi dovesse accorgersi di non aver ricevuto il messaggio o l’avesse ricevuto pur trovandosi in territori confinanti con la regione interessata dall’evento.

 

Cos’è It-alert?

Si tratta di un sistema di allarme pubblico gestito dalla Protezione civile, ancora in fase di sperimentazione. Una volta operativo diffonderà messaggi di allarme in maniera tempestiva su tutti i cellulari delle persone che potrebbero essere coinvolte da gravi emergenze e catastrofi imminenti o in corso.

Per gravi emergenze si intende eventi climatici estremi, attività vulcaniche, forti terremoti, emergenze radiologiche nucleari o altri disastri umani o ambientali.

Come funziona It-alert?

Le notifiche di It-alert si basano sulla tecnologia cell-broadcast, una modalità di comunicazione unidirezionale e generalizzata di messaggi di testo fuori dal circuito sms o delle applicazioni di messaggistica, che consente la ricezione dei messaggi anche in condizioni di linea limitata o saturazione della banda.

I messaggi di It-alert possono essere inviati all’interno di un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, capaci di delimitare un’area corrispondente a quella interessata dall’evento. Ovviamente la tecnologia ha qualche limite ed è possibile che un messaggio indirizzato a una specifica zona possa essere ricevuto anche da utenti situati nelle aree limitrofe, oppure che in assenza totale di copertura il messaggio non venga recapitato. I test serviranno anche a migliorare questi aspetti.

Non serve scaricare alcuna applicazione o registrarsi ad alcun servizio per ricevere la notifica It-alert. È solamente necessario avere il telefono acceso, non in modalità aereo e connesso alla rete.

Una volta ricevuto, il messaggio apparirà direttamente sullo schermo, bloccando momentaneamente tutte le altre funzionalità del telefono. Per riportare il dispositivo in condizioni normali sarà sufficiente toccare la notifica per confermare la ricezione, a quel punto il messaggio scomparirà dallo schermo e verrà conservato tra le notifiche degli avvisi di emergenza ove previsto dai diversi sistemi operativi. Il messaggio arriverà su tutti i dispositivi con sistemi Ios o Android, quindi sia smartphone che smartwatch e tablet ma non sui computer portatili.

E’ importante sottolineare che l’«IT-alert» non sostituirà i canali di comunicazione esistenti a livello regionale e locale, ma piuttosto li arricchirà con informazioni utili e tempestive per la popolazione. È un servizio anonimo e gratuito che, come detto grazie alla tecnologia cell-broadcast, invia messaggi a gruppi di celle telefoniche geograficamente vicine, cercando di coprire l’area interessata dall’emergenza il più possibile.