Nelle prossime giornate l’Italia sarà interessata da condizioni meteorologiche caratterizzate da una certa instabilità (soprattutto al Centro-Sud) e temperature tipiche dell’inverno. Questa fase fredda, tuttavia, potrebbe subire una brusca battuta d’arresto verso metà Gennaio, con l’arrivo di aria ben più mite oltre che più stabile.
Freddo invernale fino al weekend
Andiamo con ordine. Il fine settimana si prospetta sotto l’egida di un clima ancora invernale, nonostante il ritorno dell’alta pressione che comporterà un generale miglioramento delle condizioni meteo, soprattutto fra Venerdì e Sabato. Le temperature, influenzate da correnti fredde provenienti dall’area balcanica, manterranno un tenore invernale, risultando localmente anche sotto la media di qualche grado.
Svolta mite a inizio settimana, temperature in forte aumento
All’inizio della prossima settimana ecco profilarsi il cambiamento. Aria via via più mite inizierà ad espandersi verso l’Italia con correnti sud-occidentali che apporteranno un primo aumento delle temperature, soprattutto sulle Isole Maggiori e al Sud. L’avvezione mite dovrebbe intensificarsi ulteriormente a metà settimana. Nel periodo compreso tra il 17 e il 20 gennaio, l’Italia potrebbe essere interessata da un marcato rialzo delle temperature, con valori che potrebbero superare la media stagionale e disegnare una sorta di anticipo di primavera, specialmente al Centro-Sud. Il Nord potrebbe rimanere sotto temperature relativamente più fresche.
Le cause di questo riscaldamento
Ma quale sarà la causa di questo improvviso riscaldamento? Questo cambio è da attribuire alla prevista interazione tra il lobo del vortice polare scandinavo e le depressioni atlantiche, che, congiungendosi, taglieranno fuori l’Europa meridionale dal freddo. L’Italia verrà così interessata da correnti miti di matrice sub-tropicale richiamate proprio dall’affondo delle basse pressioni atlantiche verso l’Europa occidentale.
Effetti negativi del clima mite in inverno
È importante considerare gli effetti di un inverno insolitamente caldo. Se da un lato temperature più elevate potrebbero essere gradite, dall’altro possono avere ripercussioni sull’ambiente, sull’agricoltura e perfino sulla salute, aumentando il rischio di malattie e influenzando negativamente la crescita delle colture.
Al tempo stesso è utile ricordare che l’inverno ha ancora una strada lunga davanti a sé, e spesso, nelle sue fasi finali tra febbraio, marzo e perfino in aprile o inizio maggio, si sono storicamente verificate ondate di freddo. Pertanto, nonostante il rialzo delle temperature previsto, è saggio mantenere una certa cautela e non dare per finito l’inverno.