In seguito a un avvio di marzo caratterizzato da eccezionali manifestazioni meteorologiche, tra le quali rientrano le copiose nevicate che hanno imbiancato le Alpi e i violenti nubifragi nelle zone di pianura, si preannuncia per l’Italia un’imminente fase di maltempo particolarmente grave. Il fine settimana del 9 e 10 marzo è atteso con apprensione, in quanto le previsioni annunciano l’avvicinamento di una intensa perturbazione che si prevede avrà effetti notevoli sulle regioni del centro-nord del Paese. Questo, nonostante si stia già verificando una lieve perturbazione che sta causando precipitazioni sparse nel settentrione e che si propagherà progressivamente verso il centro e il meridione.
Le previsioni confermano che nel corso del weekend si svilupperà una profonda depressione atmosferica, generata da masse d’aria fredde provenienti dall’Atlantico settentrionale, che condurranno alla formazione di un ciclone nell’area tra la Costa Azzurra e il Mare Ligure. Questo fronte perturbato si porterà dietro precipitazioni abbondanti, temporali di forte intensità e nevicate nelle zone montuose, influenzando drasticamente le condizioni atmosferiche. La quota neve si prevede si mantenga oltre i 1000-1200 metri sull’arco alpino, favorendo la caduta di pioggia in aree di quota inferiore.
Le previsioni di accumuli pluviometrici per il nord Italia e l’area del medio-alto Tirreno sono fonte di seria apprensione. Con stime che potrebbero localmente eccedere i 100-150 mm, si pone una crescente preoccupazione per le zone già messe a dura prova da recenti e significative piogge. Ciò comporta un innalzamento dello stato di allerta idro-geologico, con la concreta possibilità di assistere a frane, smottamenti, alluvioni e straripamenti fluviali a causa della combinazione di suoli già saturi d’acqua e nuove intense precipitazioni.
All’inizio della settimana successiva, specificamente lunedì e martedì, la perturbazione si sposterà verso il Meridione, dove si prevedono piogge estese, possibili temporali e un sensibile abbassamento delle temperature. È importante sottolineare che si avrà un’afflusso di aria più fredda proveniente dai quadranti nord-orientali, il quale determinerà un generale calo delle temperature e potrebbe portare a nevicate lungo l’Appennino anche al di sotto dei 1000 metri di quota. Nel frattempo, si avrà un miglioramento delle condizioni meteorologiche al nord, che si concretizzerà dopo la cessazione delle piogge residue nel Nord-est entro il lunedì.