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Alluvioni in Europa centrale: si aggrava il bilancio delle vittime, evacuazioni di massa in atto

15 Settembre 2024, ore 19:18
alluvione europa

Gravi alluvioni stanno interessando vaste aree dell’Europa centrale, con piogge intense che persistono da giorni provocando inondazioni diffuse e portando a evacuazioni di massa in diverse nazioni.

Tra i Paesi colpiti, Austria, Repubblica Ceca, Polonia e Romania sono stati i più martoriati, mentre anche Slovacchia e Ungheria potrebbero essere coinvolte nei prossimi giorni, a causa di un sistema di bassa pressione che persiste quasi in maniera stazionaria scaricando quantità record di pioggia a partire da giovedì.

Il bilancio delle vittime, nelle ultime ore, si è ulteriormente aggravato. Fino a ora, le inondazioni hanno causato la morte di cinque persone in Romania, una in Austria e una in Polonia. In Repubblica Ceca, quattro persone risultano disperse dopo essere state trascinate via dalla furia dell’acqua, secondo quanto riportato dalla polizia.

Nella Repubblica Ceca i meteorologi avvertono che la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente, con i livelli dei fiumi che continuano a salire e la possibilità di ulteriori piogge nelle prossime ore. Le autorità hanno emesso il massimo livello di allerta per le inondazioni in quasi 90 località, concentrandosi principalmente in due regioni del nord-est che hanno registrato le maggiori precipitazioni, come la zona dei monti Jeseniky, vicino al confine polacco.

Nella città ceca di Opava, circa 10.000 persone su una popolazione di 56.000 sono state costrette a evacuare le loro case e spostarsi in aree più elevate. Squadre di soccorso hanno utilizzato imbarcazioni per portare in salvo le persone in quartieri inondati dal fiume Opava. Il sindaco Tomáš Navrátil ha dichiarato che la situazione è peggiore rispetto alle devastanti alluvioni del 1997, conosciute come la “alluvione del secolo“.

Il primo ministro ceco Petr Fiala ha sottolineato che la priorità è salvare vite umane, aggiungendo che il peggio potrebbe ancora non essere passato. Le autorità attendono una valutazione più completa dei danni, prevista per lunedì.

Oltre a Opava, altre città come Krnov e Cesky Tesin sono state colpite duramente, con evacuazioni di massa in corso. A Ostrava, la terza città più grande della Repubblica Ceca, il fiume Oder ha raggiunto livelli preoccupanti, causando gravi disagi al traffico e l’interruzione quasi totale dei servizi ferroviari.

Nelle zone montuose dei Jeseniky, villaggi e cittadine sono stati sommersi e isolati dalle acque, mentre le strade sono state trasformate in fiumi. L’esercito è intervenuto con elicotteri per facilitare le operazioni di evacuazione. Il sindaco di Jesenik, Zdenka Blistanova, ha riferito che diverse abitazioni sono state distrutte e numerosi ponti e strade sono stati gravemente danneggiati.

In Austria, la situazione non è meno drammatica. Un vigile del fuoco è morto nella città di Tulln dopo essere scivolato mentre cercava di svuotare un seminterrato allagato. Le autorità hanno dichiarato lo stato di calamità per tutta la Bassa Austria, dove oltre 1.100 abitazioni sono state evacuate. La governatrice Johanna Mikl-Leitner ha descritto la situazione come “drammatica“, definendo queste ore le più difficili per molti abitanti della regione.

Anche Vienna è stata colpita dalle inondazioni: il fiume Wien ha superato gli argini, costringendo le prime evacuazioni delle abitazioni vicine.

In Romania, le autorità hanno riferito di un’altra vittima nella contea di Galati, portando a cinque il bilancio dei morti, mentre la Polonia ha registrato una vittima nelle zone sud-occidentali. Il primo ministro polacco Donald Tusk ha descritto la situazione come “drammatica“, soprattutto nella cittadina di Klodzko, circondata da montagne e inondata dopo giorni di piogge senza precedenti.