Una tempesta tropicale si è intensificata in modo significativo, trasformandosi in un super tifone, mentre si avvicina alle coste delle Filippine. L’evoluzione della tempesta ha portato l’agenzia meteorologica nazionale a lanciare un’allerta meteo, in particolare per i potenziali venti devastanti e le mareggiate violente. A preoccupare anche il fenomeno dello “storm surge“, ovvero un’ondata di marea eccezionale provocata dall’effetto combinato di bassa pressione atmosferica e venti intensi. L’avviso è stato rivolto a tutta la popolazione locale, indicando che questi fenomeni potrebbero avere un impatto devastante e costituire un rischio per la vita umana.
Onde gigantesche, alte fino a 14 metri, sono attese intorno all’isola di Catanduanes, situata nella parte orientale dell’arcipelago. L’area sarà la prima a essere colpita, con il tifone che dovrebbe raggiungere la terraferma a cavallo fra la giornata di oggi e domani, secondo le ultime previsioni. L’isola di Catanduanes è particolarmente vulnerabile a fenomeni meteorologici estremi, data la sua posizione geografica esposta alle tempeste che si sviluppano nel Pacifico occidentale.
Sa kasalukuyan, ang Bagyong #PepitoPH (#ManYi) ay nabigyan na ng pinakamataas na klasipikasyon ng tatlong ahensya habang papalapit ito sa Catanduanes.
Sa kasalukuyan, isa itong:
– Supertyphoon (PAGASA)
– Violent typhoon (JMA)
– C5-equivalent supertyphoon (JTWC) pic.twitter.com/pcxjGPCuPH— ace (@tropicswx) November 16, 2024
Le autorità locali non hanno perso tempo nell’attivare le procedure di emergenza: oltre 250.000 persone sono state evacuate preventivamente dalle zone a rischio, in modo da ridurre il pericolo di perdite umane. Inoltre, è stato ordinato alle imbarcazioni di rientrare nei porti sicuri, per evitare i pericoli associati alle condizioni marine in rapido peggioramento.
Il super tifone Man-yi sta attirando l’attenzione internazionale, non solo per la sua intensità, ma anche per le sue potenziali conseguenze sull’economia locale. Le aree agricole rischiano di subire gravi danni, con campi coltivati e strutture a rischio distruzione a causa dei venti che potrebbero superare i 200 km/h. Anche le infrastrutture delle zone costiere, incluse strade e ponti, sono sotto stretta sorveglianza per il rischio di cedimenti strutturali dovuti alla furia del tifone.