Il ciclone tropicale Fengal ha colpito duramente l’India e lo Sri Lanka, causando almeno 19 vittime e lasciando una scia di distruzione nelle regioni colpite. Dopo aver attraversato la costa meridionale dell’India dal Golfo del Bengala, Fengal ha generato piogge torrenziali e gravi inondazioni, specialmente nello stato indiano del Tamil Nadu e nella regione di Puducherry.
Secondo l’ufficio meteorologico indiano, le precipitazioni a Pondicherry sono state le più intense degli ultimi 30 anni, accumulate in sole 24 ore. Questo evento eccezionale ha trasformato strade e quartieri in fiumi, isolando numerose aree. La situazione ha richiesto interventi di emergenza per salvare le persone intrappolate nelle loro abitazioni.
A Chennai, capitale del Tamil Nadu, il ciclone ha causato allagamenti in diverse zone della città, paralizzando la vita quotidiana. Anche il traffico aereo ha subito disagi: i voli da e per l’aeroporto di Chennai sono stati temporaneamente sospesi sabato, per poi riprendere gradualmente nella prima mattinata di domenica.
I cicloni tropicali nel Golfo del Bengala non sono rari, ma il loro impatto può essere devastante quando si combinano con vulnerabilità infrastrutturali. L’evento evidenzia ancora una volta la necessità di piani di adattamento più efficaci per affrontare i fenomeni estremi, che tendono a intensificarsi con il cambiamento climatico.
Il ciclone Fengal è solo l’ultimo di una serie di eventi meteorologici estremi che hanno colpito la regione negli ultimi anni. Le autorità locali e internazionali sono ora impegnate non solo nei soccorsi immediati, ma anche nella valutazione dei danni e nella pianificazione di interventi per prevenire future tragedie.