Appena iniziato, l’inverno meteorologico sembra destinato a entrare rapidamente nel vivo, con un netto cambio di passo nelle prossime due settimane. Le condizioni climatiche hanno già subito un peggioramento in molte aree, complice il passaggio delle prime perturbazioni atlantiche, ma il periodo che si prospetta sarà caratterizzato da un’intensa fase di freddo e marcata instabilità atmosferica. Questo scenario potrebbe proiettare l’intera penisola in un contesto pienamente invernale.
Il ciclone dell’Immacolata
L’evento più significativo sarà rappresentato dal ciclone atteso per il weekend dell’Immacolata. Questa perturbazione porterà un’ondata di aria fredda diffusa e fenomeni di maltempo intenso. Tra sabato sera e la mattina del giorno dell’Immacolata, la neve potrebbe scendere fino alle pianure del Nord, coinvolgendo regioni come il Piemonte, la bassa Lombardia e l’Emilia-Romagna. Accumuli significativi sono previsti soprattutto nelle zone collinari e pedemontane, mentre pioggia mista a neve potrebbe interessare anche le città principali.
Dopo il rapido passaggio al Nord, l’attenzione si sposterà verso le regioni del Centro-Sud, dove il maltempo continuerà con piogge abbondanti nelle zone pianeggianti e intense nevicate lungo l’Appennino, a partire da altitudini di 800-1000 metri. Questa fase perturbata, alimentata da una depressione artica che si sposterà lentamente verso ovest, potrebbe durare fino a martedì. Nel frattempo, al Nord si prevede un graduale ritorno a condizioni più stabili già a partire da domenica sera.
Una nuova ondata di gelo a metà dicembre?
Una breve tregua tra il 12 e il 13 dicembre potrebbe essere interrotta da un ulteriore affondo dell’inverno. Le proiezioni del modello europeo ECMWF suggeriscono una potenziale irruzione di gelo proveniente dalla Russia, che tra il 14 e il 15 dicembre potrebbe dirigersi verso i Balcani e il Mediterraneo. Questo flusso gelido potrebbe portare un’ondata di freddo estremo accompagnata da nevicate fino a bassa quota sul versante Adriatico e nelle regioni del Sud Italia, rendendo la seconda metà del mese particolarmente rigida.
L’intensificazione di questa fase invernale potrebbe essere favorita da un ulteriore spostamento dell’alta pressione delle Azzorre verso il Nord Atlantico, un movimento che bloccherebbe il vortice polare e favorirebbe la discesa di masse d’aria gelida. Tuttavia, questi scenari sono ancora soggetti a incertezze. Essendo una tendenza a lungo termine, la sua concreta realizzazione necessita di ulteriori conferme. Gli aggiornamenti dei prossimi giorni saranno fondamentali per comprendere l’evoluzione di questa fase meteorologica che potrebbe segnare uno degli eventi invernali più significativi dell’anno.