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Esplosione a Calenzano, Firenze: bilancio drammatico, gli ultimi aggiornamenti

9 Dicembre 2024, ore 12:48
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Si aggrava il bilancio dell’esplosione avvenuta nella mattina di lunedì 9 dicembre in uno stabilimento Eni di Calenzano, in provincia di Firenze. Al momento si contano due vittime, otto feriti, alcuni dei quali in condizioni gravi, e quattro persone risultano disperse. L’incendio generato dall’esplosione, avvenuta intorno alle 10:20, è stato domato grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco, giunti sul posto con numerose squadre da diversi comandi.

La situazione è stata subito critica, con un boato avvertito in tutta l’area metropolitana di Firenze, fino a Prato e dintorni. La colonna di fumo, visibile a chilometri di distanza, ha suscitato panico tra i residenti, che hanno subissato di telefonate i centralini delle forze dell’ordine.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha confermato che le fiamme sono state contenute, evitando così che si propagassero ai vicini depositi, scongiurando ulteriori disastri. Tuttavia, il bilancio rimane tragico.

Parallelamente, i tecnici dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPAT) sono al lavoro per monitorare le possibili conseguenze ambientali. “La colonna di fumo – ha spiegato Giani – si è alzata notevolmente per la differenza di temperatura tra i fumi e l’atmosfera, ma l’incendio è stato contenuto rapidamente, e ora stiamo valutando eventuali ricadute sugli inquinanti, inclusi i corsi d’acqua vicini”.

Il dipartimento della Protezione civile ha attivato I’alert per un raggio di 5 km dalla zona di esplosione avvenuta a Calenzano, dove “si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona”. E’ quanto si apprende dalla prefettura di Firenze.

Sul posto, le operazioni proseguono incessantemente. Le autorità stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di rintracciare i dispersi, mentre i vigili del fuoco continuano a lavorare per mettere completamente in sicurezza l’area.

La tragedia ha lasciato un segno profondo nella comunità locale, e l’intera Toscana si stringe attorno alle famiglie delle vittime e dei feriti.