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Brillamenti solari e tempesta geomagnetica prevista sulla Terra nell’ultimo giorno dell’anno

30 Dicembre 2024, ore 15:47
tempesta geomagnetica

Tra le 8:08 e le 8:34 italiane del 29 dicembre 2024, il Sole ha emesso un intenso brillamento di classe X1.1 dalla regione attiva AR3936. La classe X rappresenta il massimo livello di intensità nella scala utilizzata per descrivere i brillamenti solari, con un impatto potenziale sulle attività terrestri. Questo evento è stato seguito da una serie di brillamenti di classe M, meno intensi, e da un secondo brillamento significativo di classe X1.5 avvenuto alle 5:14 italiane del 30 dicembre 2024. Entrambi sono stati associati a fenomeni di espulsione di massa coronale (CME), in cui il Sole lancia nello spazio plasma altamente energetico.

La CME in arrivo sulla Terra

La modellazione delle CME associate ai brillamenti solari di classe X ha indicato che avrebbero mancato la Terra, ma una CME associata a un brillamento solare M2.0 sembra essere diretta verso la Terra, con un possibile arrivo nelle prime ore del 31 dicembre. Per questo motivo, lo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA ha diramato un avviso per una possibile tempesta geomagnetica di classe G3. Si tratta di un evento di intensità moderatamente elevata, su una scala che va da G1 (debole) a G5 (estremamente forte).

Effetti delle tempeste geomagnetiche

Le tempeste geomagnetiche come quella prevista possono influire su diverse tecnologie terrestri e spaziali. Le comunicazioni radio a bassa frequenza, utilizzate per le trasmissioni a lungo raggio, possono subire disturbi, mettendo a rischio settori chiave come l’aviazione, la navigazione marittima e militare. Le reti elettriche potrebbero essere esposte a correnti geomagnetiche indotte, con il rischio di sovraccarichi, blackout e danni a trasformatori e altre infrastrutture critiche.

Anche i satelliti in orbita potrebbero risentire dell’impatto, con possibili danni ai componenti elettronici a causa delle particelle energetiche. Inoltre, la maggiore densità dell’atmosfera superiore, provocata dall’interazione con le CME, potrebbe alterare le orbite dei satelliti, aumentando la resistenza aerodinamica e riducendone la durata operativa. Un altro effetto rilevante riguarda le spettacolari aurore polari, che potrebbero manifestarsi a latitudini insolite. Durante una tempesta geomagnetica di classe G3, è possibile che le aurore (e archi sar) siano visibili anche a latitudini inferiori rispetto al solito (ma molto difficilmente in Italia).