Oltre130 terremoti sono stati registrati nella sola giornata odierna in Islanda, nell’area del grande vulcano Bardarbunga, situato nella zona centrale dell’isola. A darne notizia è stata l’Agenzia Meteorologica Islandese, che ha modificato il codice dei colori per il traffico aereo nella zona, passando da verde a giallo, a livello precauzionale.
Grazie alla posizione remota del Bardarbunga, collocato su alture disabitate, coperto dai ghiacci del Vatnajökull, il più grande ghiacciaio europeo, nessuna infrastruttura è attualmente a rischio.
La sequenza di terremoti è durata circa tre ore, con il sisma più forte che ha raggiunto una magnitudo di 5.1, un’intensità considerevole. Successivamente, l’attività sismica ha mostrato una lieve attenuazione, anche se scosse continuano a essere registrate. Secondo gli esperti, questi eventi sismici sono legati all’aumento di pressione dovuto all’accumulo di magma sotto il vulcano.
L’Agenzia Meteorologica ha sottolineato che, al momento, è difficile prevedere l’evoluzione della situazione. «L’attività sarà attentamente monitorata, ma non è possibile stabilire quando si concluderà o se sfocerà in un’eruzione», hanno dichiarato.
Con una caldera che si estende per ben 65 chilometri quadrati, il Bardarbunga è uno dei sei sistemi vulcanici che si trovano sotto il ghiacciaio Vatnajökull. Questo vulcano ha una lunga storia di eruzioni spettacolari, l’ultima delle quali risale al 2014-2015, quando un’imponente attività effusiva portò alla formazione di un vasto campo lavico.
La combinazione tra magma e ghiaccio rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione. Un’eruzione sotto il ghiacciaio potrebbe provocare violente esplosioni e rapide inondazioni glaciali, note come jökulhlaup, che in passato hanno causato significativi danni in Islanda.