L’estate 2025 sta mostrando il suo volto più estremo, con un’ondata di caldo intensa e persistente che continua a dominare la scena meteorologica su buona parte d’Europa. Responsabile di questa situazione è l’espansione poderosa dell’Alta Pressione sub-tropicale, un vasto promontorio anticiclonico che si protende dal Nord Africa fino alle latitudini europee, esercitando un vero e proprio blocco contro le perturbazioni atlantiche.
Sotto la sua cupola bollente, i termometri stanno registrando valori ben superiori alle medie stagionali, soprattutto tra Penisola Iberica, Francia e il Centro-Nord italiano, dove l’aria calda sub-tropicale si fa sentire con particolare vigore. Nelle aree interne tirreniche e in gran parte della Pianura Padana si stanno registrando massime spesso comprese tra i 35 e i 39 gradi, che alimentano condizioni di disagio fisico. Ma il caldo non risparmia neanche il Sud Italia e le zone costiere, dove è soprattutto l’afa a rendere il clima insopportabile.
Malgrado il predominio dell’anticiclone, qualche episodio di instabilità riesce comunque a emergere, a causa di modeste infiltrazioni di aria lievemente più fresca in quota. È ciò che si è verificato nella giornata di ieri, Giovedì, quando violenti temporali e grandinate di notevole intensità hanno colpito diverse aree del Nord, in particolare le zone alpine e quelle pianeggianti del Nord-Est. Basti pensare che, con l’enorme energia termica accumulata, anche lievi contrasti possono sfociare in fenomeni estremi e improvvisi, capaci di scaricare grandissime quantità di pioggia in tempi brevissimi.
Nei prossimi giorni, lo scenario rimarrà prevalentemente stabile e molto caldo, con tanto sole e temperature roventi destinate a persistere almeno fino a inizio Luglio. Tuttavia, non si escludono altri episodi temporaleschi lungo l’arco alpino, specie tra lunedì e martedì, quando potrebbe riaccendersi una forte instabilità a evoluzione diurna sui rilievi, con possibili sconfinamenti verso la pianura Padana. Si tratta di situazioni localizzate, ma da monitorare attentamente per il potenziale impatto sul territorio.
Guardando però un po’ più avanti, si iniziano a scorgere timidi segnali nei modelli previsionali: dopo il 4-5 luglio, sembra esserci la possibilità che correnti più fresche e instabili di origine atlantica riescano finalmente a scalfire il robusto muro anticiclonico africano, portando un break dalla calura persistente. Non è ancora certo quanto profondo o duraturo possa essere questo cambiamento, ma rappresenterebbe una boccata d’ossigeno dopo settimane di caldo estremo. Restiamo dunque in attesa di conferme dai modelli previsionali.