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Previsioni meteo: fine del caldo estremo, ecco quando torneremo a respirare

3 Luglio 2025, ore 10:33
Meteo fine caldo estremo torneremo a respirare

Caldo estremo sull’Italia, continuano le temperature roventi

L’Italia continua a fare i conti con un’ondata di calore intensa e soprattutto persistente. Da Nord a Sud, il sole domina quasi incontrastato, ad eccezione di locali temporali che a tratti interessano le aree montuose e zone limitrofe, mentre le temperature si mantengono su valori eccezionali: in molte aree interne, soprattutto lungo il versante tirrenico, si toccano quotidianamente i 37-39°C, ma i valori sono elevati e sopra la norma un po’ dappertutto.

A rendere il tutto ancora più soffocante è l’afa, sempre più accentuata nei grandi centri urbani e sulle coste, dove l’umidità elevata impedisce qualsiasi forma di refrigerio, nemmeno nelle ore serali.

Un contesto bloccato da giorni

All’origine di questa situazione c’è l’insistenza dell’Anticiclone sub-tropicale africano, ormai stabile da settimane su gran parte del Mediterraneo ma anche su buona parte dell’Europa continentale. L’aria calda ristagna nei bassi strati e l’assenza di ricambio atmosferico non fa altro che aggravare l’anomalia termica. Anche le acque marine risultano surriscaldate, in particolare nel settore centro-occidentale del Mediterraneo, dove le temperature superano le medie anche di 5-6 gradi.

Il cambiamento: da Domenica perturbazione atlantica e primo calo termico al Nord

Siamo però vicini finalmente a una svolta. I modelli previsionali confermano l’arrivo di un cambiamento a partire da Domenica 6 Luglio, quando una saccatura di origine nord-atlantica raggiungerà l’Europa centrale e l’area settentrionale della nostra penisola. 

I primi effetti si faranno sentire al Nord, dove per effetto dei forti contrasti termici attesi avremo temporali anche intensi tra domenica e lunedì, capaci di favorire un primo calo delle temperature. L’ingresso di aria più fresca in quota inizierà così ad erodere la struttura dell’anticiclone.

Prossima settimana: aria più fresca verso tutta l’Italia

Dopo il passaggio del fronte perturbato, tra martedì 8 e mercoledì 9 luglio, la rinfrescata si farà più marcata ed estesa: l’aria atlantica, sospinta da venti settentrionali, si spingerà verso le regioni centrali e infine anche al Sud.

Il caldo estremo e l’afa verranno progressivamente spazzati via, con temperature che finalmente torneranno su valori più vicini alle medie stagionali. I venti di Maestrale e Tramontana favoriranno anche un miglioramento della qualità dell’aria, rendendo il clima molto più vivibile.

Temperature in sensibile calo

I valori massimi scenderanno sensibilmente soprattutto al Centro-Nord, dove si prevede un assestamento delle temperature massime intorno ai 28-31°C, ponendo fine ai picchi roventi degli ultimi giorni. Anche le minime notturne caleranno, regalando finalmente notti più fresche e condizioni di riposo decisamente migliori rispetto alle lunghe notti tropicali di questo periodo.

Si tratterà dunque di un cambio significativo che verrà percepito da gran parte della popolazione, dopo settimane di caldo intenso e persistente.

Caldo meno estremo, ma attenzione ai fenomeni violenti

La tanto attesa rinfrescata, pur portando sollievo sul piano termico, non sarà esente da rischi. L’arrivo dell’aria più fresca e instabile dall’Atlantico troverà infatti una massa d’aria molto calda e carica di umidità a contatto con il suolo, creando le condizioni ideali per lo sviluppo di temporali violenti, localmente accompagnati da grandinate di medie o grosse dimensioni, raffiche di vento intense e possibili nubifragi.

Il rischio maggiore sarà concentrato soprattutto sulle regioni settentrionali, dove i contrasti termici saranno più marcati. Saranno proprio queste aree a dover affrontare i fenomeni più intensi, attesi come detto poc’anzi tra domenica e lunedì, mentre sul resto della Penisola il cambiamento arriverà in modo più graduale, senza fenomeni atmosferici estremi.

Seguiteci nei prossimi aggiornamenti per capire meglio come evolveranno i fenomeni e quali zone saranno maggiormente a rischio.