L’uragano Melissa continua a stupire e spaventare per la sua straordinaria potenza. Durante una missione di ricognizione condotta dagli Hurricane Hunters dell’Aeronautica statunitense, è stata registrata una raffica di vento di 387,8 km/h, uno dei valori più elevati mai osservati in un ciclone dell’Atlantico. Si tratta di una misurazione effettuata a quote superiori alla superficie terrestre, all’interno della eyewall, la zona più pericolosa e violenta dell’uragano, dove si concentrano i venti massimi di un sistema di questo tipo.
Gli esperti sottolineano che si tratta di una raffica isolata e non della velocità media sostenuta al suolo, ma il dato resta comunque eccezionale e testimonia la forza straordinaria di Melissa. Secondo il National Hurricane Center (NHC), il sistema tropicale mantiene una categoria 5 sulla scala Saffir–Simpson, con venti medi stimati tra 280 e 285 km/h e raffiche superiori ai 320 km/h, valori che lo collocano tra i cicloni più intensi mai osservati nel bacino atlantico.
Il landfall è atteso nel pomeriggio/prima serata di oggi lungo la costa sud-occidentale della Giamaica, dove le autorità locali hanno già disposto evacuazioni di massa e la chiusura di scuole e strutture pubbliche. Il rischio principale riguarda raffiche di vento devastanti, inondazioni lampo e mareggiate di portata eccezionale, con onde in grado di spazzare via interi quartieri costieri.
Il National Hurricane Center ha lanciato un appello drammatico alla popolazione: «Non uscite, restate nei rifugi», avvertendo di conseguenze potenzialmente letali comparabili a quelle lasciate da uragani storici come Maria (2017) o Katrina (2005).
Nelle ultime ore, mentre Melissa si avvicina alla Giamaica, si registrano almeno tre vittime durante il rapido peggioramento delle condizioni meteorologiche. Intanto, decine di migliaia di persone sono state evacuate anche nella parte orientale di Cuba, dove l’uragano dovrebbe arrivare nei prossimi giorni, seppur con intensità inferiore rispetto a come impatterà sulla Giamaica.
Le autorità dei Caraibi parlano già di una delle emergenze più gravi degli ultimi decenni, con l’isola giamaicana che si prepara ad affrontare ore drammatiche e un impatto potenzialmente catastrofico.