Previsioni meteo gennaio, la tendenza per il cuore dell’inverno, arriverà la neve a bassa quota?
Gennaio rappresenta un mese tipicamente invernale, esso infatti si va a collocare tra il primo e l’ultimo mese dell’Inverno meteorologico e da tale spesso manifesta tutte le sue potenzialità con nevicate fino al piano soprattutto al Centro Nord. Tuttavia negli ultimi anni questo mese ha presentato caratteristiche, soprattutto nella prima fase, anticicloniche e stabili. Sarà anche quest’anno così?
Dopo un dicembre che ha rispettato le aspettative invernali soprattutto al nord, grazie ad una serie di perturbazioni che hanno portato la neve a bassissima quota, il mese di gennaio potrebbe ulteriormente premere sull’acceleratore. L’inverno potrebbe improvvisamente mostrare il suo lato gelido e crudo, quello siberiano, finanche sull’Europa nel corso del mese grazie a particolari movimenti in atto nei piani alti dell’atmosfera.
Ci stiamo riferendo ad un potente stratwarming (riscaldamento stratosferico) avvenuto a circa 20 km di altezza sulla Siberia: questo riscaldamento avrà effetti importanti nella circolazione dell’aria su tutto l’emisfero boreale.
Uno degli effetti principali del riscaldamento stratosferico è quello danneggiare pesantemente il vortice polare (scindendolo) e anche di sovvertire il normale percorso dei venti, che quasi sempre soffiano da ovest verso est in tutto l’emisfero nord: solitamente dopo uno stratwarming avviene un inversione parziale dei venti zonali (tendono a soffiare da est verso ovest) favorendo l’avvicinamento di grosse masse d’aria gelida dalla Siberia sin verso l’Europa.
Il gelo russo-siberiano potrebbe così bussare alle porte dell’Europa già attorno all’Epifania, causando un marcato calo termico e nevicate su tutta la Scandinavia e l’Europa dell’est. In presenza di uno stratwarming come quello attuale, aumentano le possibilità che queste masse gelide possano muoversi ulteriormente verso ovest, riuscendo anche a raggiungere l’Europa occidentale o il Mediterraneo.
Ovviamente “stratwarming” non è sinonimo di “neve e gelo in Italia”, ma semplicemente apre a varie strade di instabilità, tempo perturbato e occasionalmente molto freddo. L’esatta direzione delle perturbazioni e dell’aria gelida sarà possibile capirle e prevederle solo pochi giorni prima del presunto arrivo, e non ora.
In definitiva l’Italia potrebbe vivere un mese di gennaio ricco di precipitazioni, spesso a carattere nevoso anche a bassa quota, alternati a brevi periodi stabili e anticiclonici. In particolare nella seconda decade di gennaio vi è la possibilità di un rinforzo dell’alta pressione delle Azzorre sull’Europa occidentale e anche in Italia, ma al tempo stesso l’alta pressione così disposta potrebbe favorire il disceso di aria molto gelida dall’est Europa verso le regioni adriatiche e il sud Italia.
Per il momento si tratta solo di tendenze e ipotesi a lunga scadenza, pertanto non esitate a leggere nuovamente i nostri articoli man mano che le previsioni entreranno in un “range temporale” maggiormente decifrabile.
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Tuttavia ricordiamo ai lettori che questo appena letto rappresenta tendenze a lunghissimo termine e non vanno considerate come previsioni a breve termine la cui affidabilità è nettamente più alta.